Si conclude con un nulla di fatto il “tavolo tecnico” istituito nella giornata di ieri alla prefettura di Reggio Calabria. Un ennesimo rinvio che lascia col fiato sospeso i lavoratori della Multiservizi che continuano la loro pacifica protesta occupando l’aula consiliare di palazzo San Giorgio. Anche al termine dell’incontro di mercoledì l’unico a “metterci la faccia” è stato il Governatore Scopelliti che appena conclusa la riunione, si è fermato fuori alla prefettura per illustrare ai lavoratori eventuali soluzioni del problema. Nessuna dichiarazione, invece, da parte dei Commissari che guidano l’amministrazione comunale. Secondo quanto è emerso oggi Scopelliti si metterà in contatto con l’avvocatura dello Stato per capire se esiste un elemento giuridico che consenta di avviare la procedura che autorizzi la terna a dare la continuità lavorativa attraverso lo scioglimento dell’attuale Multiservizi in capo ad un privato e la creazione di una nuova società totalmente in mano pubblica. Questo è quello che si augura Francesco Manunta Segretario della Funzione Pubblica della CGIL secondo il quale questa è l’unica strada percorribile, ma si dovrà far fronte ad un percorso transitorio che porti i lavoratori a questa nuova realtà. Il sindacalista comunica inoltre che durante l’incontro è stato letto un documento, in termine di proposta frutto di lavoro concertato di “cervelloni”, che presuppone che 269 lavoratori dal 1° Luglio saranno disoccupati, messi in cassa integrazione in deroga o in mobilità, una decina rimarrebbero in capo alla società per le operazioni di liquidazione, ma il tutto con appuntamento a Novembre o Dicembre dove 242 lavoratori verrebbero divisi tra piattaforma Consip e Bando unico. Questa proposta viene subito scartata dai sindacati che chiedono ai commissari l’analogo trattamento riservato alla Leonia, altra società partecipata sciolta per infiltrazioni mafiosa. Manunta è un fiume in piena e conferma il pensiero dei lavoratori, nel caso in cui non si dovesse trovare una soluzione, la protesta continua ad oltranza ma con nuove iniziative, magari organizzando un “gita” a Roma.
Giuseppe Praticò