«Sto seguendo da vicino, ormai da mesi, la vicenda relativa alla stabilizzazione del personale sanitario che era stato assunto provvisoriamente dall’Asp di Reggio Calabria per fronteggiare l’emergenza Covid, perché, come ho avuto modo di ribadire più volte, ritengo che rappresentino risorse preziosissime, già formate ed esperte, per garantire ai cittadini una migliore assistenza sanitaria. E, dopo la conclusione positiva delle procedure di assunzione definitiva per 70 unità all’Asp di Catanzaro, credo sia il momento migliore perché si intervenga analogamente anche all’Asp di Reggio».
La Senatrice della Lega, Tilde Minasi, in una nota torna a parlare dei medici e infermieri precari entrati in servizio presso le aziende sanitarie regionali in occasione della pandemia e contrattualizzati a tempo determinato. L’occasione è data dalla recente nomina del nuovo direttore generale dell’Azienda reggina, Lucia Di Furia, insediatasi lo scorso 30 Maggio.
«Nel salutare la nuova direttrice e porgerle un augurio pubblico di buon lavoro e dopo avere avuto già occasione di parlare sia con lei che con il coordinatore delle Usca, dott. Giordano, ho potuto verificarne la sensibilità sul tema, dunque sono certa che la stabilizzazione del personale in questione possa diventare presto realtà.
Già da tempo, infatti, sono stati avviati i colloqui per un ulteriore proroga dei contratti in essere fino a dicembre 2023 (come da normativa nazionale), presupposto che consente, appunto, alla neo direttrice di espletare tutte le procedure necessarie per una sistemazione stabile dei sanitari precari.
La loro permanenza in servizio, infatti, come la stessa dott.ssa Di Furia sa, è fondamentale per garantire i Lea alla cittadinanza reggina e sono certa che, come già successo a Catanzaro, riusciremo ad arrivare a breve a una conclusione positiva della vicenda.
Continuerò comunque a seguire da vicino la sorte di questi professionisti, importanti non solo per l’assistenza ai cittadini, ma anche come aiuto per alleviare l’enorme carico di lavoro dei colleghi».