L’aspetto esteriore e la sua influenza sulla nostra vita possono essere considerati in vari modi. La bellezza, sebbene non sia una qualità indispensabile, spesso assume un ruolo significativo e può influenzare il nostro successo. Questo fenomeno, noto come “pretty privilege” o “privilegio di essere belli”, si basa sui canoni estetici stabiliti dalla società e sulla relazione tra l’aspetto esteriore e la nostra posizione sociale.
Cos’è il pretty privilege?
Il concetto di “pretty privilege”, ovvero il “privilegio di essere considerati carini”, deriva dalle norme estetiche imposte dalla società, che sono soggette a continui cambiamenti. Questo privilegio si basa sulla connessione tra l’aspetto fisico di una persona e il suo successo sociale. Come risultato di questo privilegio, le persone che sono considerate carine tendono a ricevere un’accoglienza più favorevole.
Si parte dal presupposto che la bellezza, sebbene sia soggettiva e variabile per ciascuno di noi al di là dei canoni convenzionali, sia associata a un maggiore talento, salute, intelligenza e capacità sociali. Tuttavia, è importante riconoscere che il concetto di “pretty privilege” può creare disuguaglianze e favoritismi. Le persone che non corrispondono agli standard di bellezza dominanti possono sperimentare un trattamento ingiusto e sentirsi emarginate. Questo fenomeno può avere un impatto negativo sulla loro autostima e limitare le loro opportunità. È essenziale promuovere un’idea più inclusiva di bellezza che riconosca la diversità di aspetti e caratteristiche. Dobbiamo lavorare per costruire una società in cui il valore di una persona non sia determinato unicamente dal suo aspetto esteriore, ma da qualità intrinseche come l’onestà, l’intelligenza emotiva, l’empatia e la creatività.
In conclusione, il “pretty privilege” si basa sulla percezione che la bellezza sia associata a vantaggi sociali e personali. Tuttavia, è importante sfidare questi pregiudizi e promuovere una visione più equa e inclusiva della bellezza che celebri la diversità e valuti le persone in base alle loro qualità intrinseche piuttosto che all’aspetto fisico.
L’importanza del cv
Mentre la discriminazione basata sul genere, la razza o la religione viene generalmente riconosciuta come un comportamento sbagliato, il giudizio basato sull’aspetto fisico è più subdolo e può essere facilmente nascosto. Un esempio di ciò può verificarsi durante un colloquio di lavoro. Tra due candidati, uno che corrisponde ai canoni di bellezza convenzionali e uno che non si adatta a tali standard, potrebbe esserci una tendenza a scegliere la persona che è più attraente esteticamente.
Il curriculum vitae (CV) è uno strumento essenziale per catturare l’attenzione dei datori di lavoro e dei responsabili delle risorse umane. Rappresenta una sorta di biglietto da visita del candidato, contenente informazioni cruciali come i dati personali, il percorso di formazione scolastico e accademico, le esperienze lavorative e formative, nonché le competenze acquisite. È bene dire che all’interno del cv si può scegliere di inserire o meno la foto curriculum, così come spiegano alcuni blog di settore.
È sempre consigliabile accompagnare il CV con una lettera di presentazione, in cui si comunicano i motivi che hanno spinto alla candidatura e le ragioni per cui il candidato sarebbe idoneo per quella specifica posizione lavorativa. Inoltre, è possibile specificare il valore aggiunto che si potrebbe apportare a quel settore aziendale.
È consigliabile personalizzare il proprio curriculum vitae in base all’annuncio di lavoro di riferimento, al fine di attirare più facilmente l’attenzione dei datori di lavoro o dei responsabili delle risorse umane. In questo modo si dimostra un interesse mirato e si aumentano le probabilità di essere considerati per quella specifica posizione.