Texas: giudice vieta agli avvocati l’uso dell’intelligenza artificiale

Un giudice federale del Texas, ha deciso di andare contro l’Intelligenza artificiale, una scelta adottata dopo i vari casi di utilizzo dell’IA all’interno delle aule di tribunale. Il divieto è stato imposto agli avvocati.

Pochi giorni fa a New York, un avvocato durante una causa ha utilizzato ChatGpt, ovvero una piattaforma che aiuta a creare testi e conversazione chiunque la utilizzi. L’IA ha fornito all’avvocato sei casi, ma mai avvenuti.

Il Giudice  Brantley Starr, dopo l’ultimo accaduto, ha deciso di prendere delle decisioni per evitare che l’IA “entri” dentro le aule di tribunale, come spiega il sito specializzato techCrunch. Il giudice non vuole che l’intelligenza artificiale vada ad interferire con l’intelletto umano.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Ed è riuscito a raggiungere un accordo secondo cui ogni avvocato che presenzierà di fronte a lui, dovrà provare che l’operato del caso non è stato delineato dall’Intelligenza artificiale  “nessuna parte della causa è stata redatta dall’intelligenza artificiale generativa” o, se lo è, che è stata controllata “da un essere umano”.

Gli avvocati saranno obbligati a presentare un certificato che dimostra che ogni cosa prodotta dall’IA prima sia stata controllata attentamente da una “persona vera”. E dovranno utilizzare metodi della vecchia scuola, ovvero database e fonti di stampa giornalistica.

Sono molti gli errori generati dall’Intelligenza artificiale, e questi sbagli vengono denominati con il termine di “allucinazioni”.

Ovvero sono dei Chatbot, delle risposte che sembrano giuste, ma poi appaiono inverosimili, e addirittura errate. Queste imprecisioni hanno aperto un dibattito in merito all’uso dell’intelligenza artificiale, che ogni giorno cresce e si intromette nelle vita giornaliera (fonte: ansa.it).

AO

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