Le Muse per il ritorno alle identità dei nostri borghi grecanici

L’associazione culturale Le Muse “Laboratorio delle Arti e delle Lettere” di Reggio Calabria continua i suoi appuntamenti con cadenza settimanale e lo ha fatto, questa settimana, presso la Sala d’Arte riunendo prestigiose personalità e noti personaggi per parlare di “Calabria: incanto e meraviglia” tra arte, cultura, società e natura.

Il presidente prof. Giuseppe Livoti, ha ricordato in apertura di manifestazione come il tema della rivalutazione dei territori ed in particolare della nostra Calabria è stato ampiamente trattato durante l’intero anno sociale e non si poteva non concludere invitando rappresentanti di luoghi ricchi di storia, tradizioni e patrimonio umano spesso bistrattati da -luoghi comuni e frasi fatte-.

Da questo è nata una certa continuità con l’incontro dello scorso mese di aprile ha ribadito Livoti, che ci ha condotto così a continuare la conversazione effettuata allargando la presenza ad altrettanti comuni ed in particolare Condofuri ed Africo. Una narrazione, dunque, che coniuga passato e presente come più volte è stato ribadito nel corso della serata con la lettura da parte di Clara Condello, Sonia Impalà e Santina Milardi di testi di Corrado Alvaro, Leonida Repaci e Zanotti Bianco che hanno raccontato in versi e testi le peculiarità di luoghi in cui noi tutti ci identifichiamo. Io narrante e visivo della serata è stata la mostra della nota artista Antonella Minasi pittrice che dipinge e “trasmette la natura fugace del momento presente”, esplora, trasmettendo impressioni fugaci.

Pennellate veloci, estemporanee, istintive muovono prospettive aeree e squarci sensoriali dove ritrovare, ricercare e focalizzare l’appartenenza. Un cammino pittorico che procede da 20 anni attraverso itinerari di una memoria ritrovata, quella naturale; un itinerario religioso con iconografie sacre per approdare a restituzioni in cui il dato scenico e le figure in primo piano vivono di un cromatismo tonante e luminoso. Aspromonte, il suo paesaggio, le coste i mari, il paesaggio umano, il rapporto sul dato di natura, le culture, la società.

Modaffari, Livoti, Autelitano, Minasi, Paino

Leo Autelitano – Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte partendo dalle opere esposte della Minasi si è soffermato sul concetto del bello decantato e sui ruoli operativi che occorre gestire in Calabria: fra i progetti qualificanti messi in campo, vi sono quelli della valorizzazione della tutela della biodiversità con la reintroduzione del -nibbio reale- (uccello rapace della famiglia degli Accipitridi) scomparso in Aspromonte.

Ampio spazio è stato dato al mondo delle scuole dice Autelitano, promuovendo il parco con vari concorsi ed ancora il riconoscimento Unesco per la valorizzazione dei geositi ed ancora la creazione del Museo del Geo Parco utile per scoprire la formazione storica dell’Aspromonte con la ricostruzione dei siti per gli appassionati della materia. Infine utili e necessarie le attività di collegamento per portare i turisti creando con finanziamenti ministeriali la strada che dalla Vallata delle Grandi Pietre conduce a Pietra Kappa per fare visite straordinarie ed autentiche. Domenico Modaffari – Sindaco del Comune di Africo ha conversato sul ruolo storico, artistico e antropologico del noto borgo: oltre l’aspetto infrastrutturale, l’intervento dell’amministrazione è rivolto al borgo antico di Africo e della frazione di Casalnuovo.

Abbiamo elaborato una scheda nel Contratto Istituzionale di Sviluppo accolto dal Ministero per il Sud per recuperare un’area di Casalnuovo ed il recupero dell’antica chiesa. Qui vi è un asilo infantile fatto edificare da Zanotti Bianco: ebbene in questa parte del territorio verranno realizzati percorsi ciclovie e trekking. Abbiamo creato un bando per far si che si creasse nuova imprenditoria, autoimpiego, artigianato, agricoltura e da questo nascerà la riproposta del nostro – pane nero – descritto anche da Zanotti Bianco, pane di altissima qualità nutraceutica, vegano che potrebbe rappresentare l’avvio di un nuovo percorso da consegnare con la sua produzione ai giovani. Filippo Paino – Sindaco di Condofuri da poche settimane sin da subito ha espresso il volere con questa nuova amministrazione.

Di fare diventare la cittadina, cuore dell’area grecanica con turismo, valorizzazione territorio e valorizzazione risorse umane. Importante dice Paino è il recupero del Castello che la famiglia Ruffo, acquistò il feudo nel 1624 mantenendone il possesso sino al 1806, anno in cui ebbe fine l’età feudale. Vengono ricordati in questo luogo, numerosi fatti d’arme che si verificarono durante il ‘600, tre baglivi della famiglia Ruffo (A. Rebuffo, F. Polistena, G. Sangallo).

Del castello oggi non rimangono che pochi resti: le mura di perimetro, una torre e quella che un tempo doveva essere una cappella in cui i circa 300 abitanti del castello si recavano a pregare. Inoltre come presidente del Gal Paino, ha ricordato come presto partirà il progetto per fare diventare Gallicianò di Condofuri – borgo del folklore promuovendone la sua identità etnografica. Antonella Minasi, artista originaria di Melicucco si è soffermata sul bello di natura che la sua pittura ha sempre rappresentato e solo chi abita e anima questi luoghi può capire. Io, dice l’artista, sono rimasta qui e vivo di arte, poiché ci credo e viaggio con le mie tele in mostre ed expo internazionali facendo una promozione del grande capitale paesaggistico che da sempre ci appartiene.

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