Peste suina. Confagricoltura: è emergenza nazionale

Associazione scrive a Governo: contrasto e ristori siano priorità

(DIRE) Reggio Emilia, 26 Mag. – “Misure forti e risolutive che finora sono mancate”. Le chiede Confagricoltura al Governo sulla peste suina africana, rilevata in Italia all’inizio dello scorso anno e da allora in continua espansione sul territorio nazionale. Ad oggi la malattia della variante che si sta diffondendo in Europa è presente in Piemonte, Liguria, Lazio, Campania e Calabria. Il presidente Massimiliano Giansanti ha scritto al ministro della Salute, Orazio Schillaci, e dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, chiedendo loro di mettere in atto “tutte le azioni utili ad arginare, contenere ed eradicare la Psa”, e che queste “siano una priorità del Governo per fronteggiare questa emergenza nazionale”.

Attualmente, ricorda Giansanti, “l’attuazione delle misure è stata disomogenea nelle diverse realtà regionali, determinando una frammentazione degli interventi e una loro mancanza di uniformità di applicazione che hanno provocato l’espandersi dei casi di positività nei cinghiali in aree sempre più diffuse, con una minaccia concreta al sistema degli allevamenti suinicoli che non possiamo più accettare”. La patologia, ricorda infatti Confagricoltura “determina per le aziende di allevamento il rischio di essere incluse in zone di restrizione, con danni derivanti dall’abbattimento e distruzione dei capi allevati e dal fermo di produzione e conseguenze anche per il prodotto destinato alle Dop della salumeria, in primis Prosciutto di Parma e Prosciutto di San Daniele”. Soltanto “le mancate esportazioni di carni suine e salumi italiani verso i Paesi terzi valgono 20 milioni di euro al mese”, aggiunge l’associazione. La richiesta di Confagricoltura è quindi “che si concentrino le azioni di depopolamento del cinghiale in tutta Italia” e si eroghino ristori “congrui, celeri e indifferibili” per le aziende suinicole nelle zone di restrizione. (Cai/ Dire) 15:33 26-05-23

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