Sudan. Riso e latte ai rifugiati in Ciad prima delle piogge

Appello da vicariato di Mongo: serve anche solidarietà italiana

(DIRE) Roma, 24 Mag. – Riso e latte, tende e coperte ma anche pozzi per l’acqua potabile e latrine da campo per prevenire malattie come colera, diarree e gastroenteriti: queste le priorità per le persone fuggite dal conflitto in Sudan sulle quali si sono impegnati la Caritas e il vicariato apostolico di Mongo, nelle regioni frontaliere dell’est del Ciad. L’iniziativa, con un appello alla solidarietà anche all’Italia, è comunicata in una lettera da fra’ Fabio Mussi, economo locale, del Pontificio istituto missioni estere (Pime). “A oggi oltre 30mila persone del Darfur sudanese hanno trovato rifugio nelle province confinanti del Ciad” si legge nel testo, condiviso anche con l’agenzia Dire. “L’afflusso dei profughi continua ancora a un ritmo di circa 5mila persone alla settimana e si prevede che non si arresterà nei prossimi mesi, almeno fino a quando gli scontri non cesseranno definitivamente”.

Dal 15 Aprile a combattersi sia nella capitale Khartoum che nella regione del Darfur sono reparti dell’esercito del generale Abdel Fattah Al-Burhan e paramilitari fedeli al suo rivale, il generale Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemeti. Il vicariato di Mongo si estende su una superficie di 540mila chilometri quadrati nell’est del Ciad e ha oltre mille chilometri di confine con il Sudan. “Ci siamo ritrovati nella necessità morale di partecipare alla prima accoglienza di queste persone che hanno dovuto abbandonare tutto per avere salva la vita” scrive fra’ Mussi. “Le autorità amministrative del Ciad, coadiuvate dalle organizzazioni delle Nazioni Unite per i rifugiati e da diverse ong umanitarie, hanno già avviato una prima accoglienza, che resta però insufficiente e incompleta per l’estensione del territorio da seguire e per le difficili condizioni ambientali e climatiche”.
Nella lettera è descritto punto per punto l’impegno del vicariato e della Caritas locale. “Per i prossimi tre mesi è stato deciso di concentrare gli interventi per un sostegno a 300 famiglie, circa 2mila persone, in gran parte donne e bambini” sottolinea fra’ Mussi.  “Il preventivo globale di spesa è pari a 62.460.000 franchi Cfa, corrispondenti a 95.220 euro”. Tre i settori prioritari di servizi e forniture: beni di prima necessità come riso, pasta, zucchero e latte, in coordinamento con il World Food Programme (Wfp) delle Nazioni Unite; prodotti per migliorare le condizioni di vita come tende, stuoie, vestiti, coperte, pentole o secchi; latrine da campo e acqua potabile grazie alla realizzazione di pozzi.
Secondo stime della Federazione delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), le persone sudanesi fuggite dal Sudan in Ciad sono già 80mila. Un allarme particolare riguarda l’arrivo della stagione delle piogge, previsto per fine giugno. “Non sappiamo”, ha detto Pierre Kremer, responsabile della Federazione, “se riusciremo a trasferire tutte queste persone in tempo”. (Vig/Dire) 14:34 24-05-23

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