Bruxelles – “Questa mattina ho presentato un’interrogazione al commissario europeo alla salute Stella Kyriakides in merito al futuro di presidi ospedalieri come quello di Oppido Mamertina in provincia di Reggio Calabria la cui chiusura costituisce un’innegabile violazione di uno dei diritti umani fondamentali, quello alla salute, previsto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
La carenza strutturale di medici, infermieri e operatori socio-sanitari in Italia con conseguenti chiusure di strutture sanitarie pubbliche in particolar modo le zone periferiche delle aree interne sta portando infatti a una situazione allarmante di desertificazione sanitaria che rende sempre più difficile l’accesso alle cure da parte dei cittadini e che la Commissione europea non può ignorare poichè l’art. 168 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) attribuisce all’Unione la competenza a svolgere azioni intese a sostenere, coordinare o completare l’azione degli Stati membri per quanto attiene la tutela e al miglioramento della salute umana.
Richiamando tali competenze ho presentato dunque alla Commissione la situazione di questi territori chiedendo quali misure intenda mettere in campo per aiutare lo Stato italiano a garantire la sopravvivenza di questi presidi sanitari e sollecitando allo scopo la disponibilità alla revisione delle priorità negoziate dalla stessa Commissione con i governi precedenti nell’ambito del PNRR, che hanno visto la salute essere relegata a ultima delle missioni prioritarie individuate e dunque quella con meno risorse allocate. Un paradosso per un piano di rilancio nato in risposta a una crisi sanitaria come quella del Covid.
E’ essenziale infatti che le risorse del PNRR siano utilizzate con efficacia per ricreare coesione sociale e territoriale, cosa che passa inevitabilmente dal fornire al Sud Italia le infrastrutture e i servizi essenziali per garantire quei requisiti minimi necessari per consentire alle persone di poter vivere in quelle zone e non essere costrette a emigrare, altrimenti aumenteremo il divario tra Nord e Sud invece che colmarlo”.