Juventus, si torna alla Corte d’Appello: intanto Bianconeri terzi

Respinti ricorsi Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene. Accolta posizione di Nedved

(DIRE) Roma, 20 Apr. – Tutto da rifare, o quasi. Il Collegio di garanzia ha parzialmente accolto il ricorso della Juventus contro la penalizzazione di 15 punti in merito alla vicenda plusvalenze. Intanto però, sono stati definitivamente riconosciuti colpevoli i vertici del club: restano confermate le condanne per Andrea Agnelli (due anni di inibizione), Fabio Paratici (30 mesi), Federico Cherubini (16 mesi) e Maurizio Arrivabene (24 mesi), mentre le posizioni di Vellano, Nedved, Garimberti, Grazioli-Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio tornano alla Corte d’Appello.

Morale, si ritorna alla Cfa che – con una composizione diversa rispetto a quella che aveva inflitto la sanzione il 20 gennaio scorso – dovrà rideterminare la sanzione. Nel frattempo il club bianconero riprende i 15 punti in classifica e sale al terzo posto in campionato, a quota 59.

La CFA dovrà quindi esprimersi rispondendo alla “carenza di motivazioni” evidenziata dal Procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer, durante l’udienza a sezioni unite del Collegio di garanzia guidato da Gabriella Palmieri Sandulli. Il riferimento era all’articolo 4, quello sulla mancata lealtà.

Cosa succederà ora? Teoricamente la Corte può anche confermare i 15 punti di penalizzazione oppure toglierli spiegando meglio le motivazioni che hanno portato alla decisione, ma più probabilmente si andrà verso una riduzione (la richiesta della Procura federale, peraltro, era di 9 punti), non è chiaro però secondo quali criteri.

 In ogni caso sarà una corsa contro il tempo per arrivare a una decisione sulla stagione in corso, che termina il 30 giugno. Il Collegio di Garanzia ha ora 30 giorni di tempo entro cui pubblicare le motivazioni del dispositivo. Appena fatto questo passo, la Corte d’appello potrà fissare entro 15 giorni la nuova udienza: e qui si potrebbero aprire ulteriori scenari con ulteriori possibili impugnazioni, che si intrecciano con la questione dell’afflittività.

E andando oltre la data del 30 giugno le eventuali penalizzazioni saranno da scontare nella stagione 2023-2024. Resta in piedi l’altro filone dell’inchiesta Prisma, relativa alla cosidetta ‘manovra stipendi’ e ai rapporti con alcuni agenti sportivi. La Procura della Figc accusa la Juventus di violazione del principio di lealtà sportiva: in caso di condanna, se la società patteggiasse e non si appellasse di nuovo al Collegio di Garanzia, esiste anche qui il rischio di una decisione sulla stagione 2023-2024. (Red/ Dire) 19:44 20-04-23

 

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