Il testo votato all’unanimità da tutti i Consiglieri rilancia “la potenzialità della politica del cibo come asse strategico di cooperazione internazionale e innovazione tra comunità, città, paesi europei, continenti, nord e sud del mondo”
Il consigliere Filippo Quartuccio esprime soddisfazione per l’approvazione, in Commissione Politiche sociali, della mozione sul consumo giusto e consapevole degli alimenti, una proposta che porta la sua firma e quella della consigliera Deborah Novarro e che ha riscosso l’unanimità dei consensi nell’organismo presieduto dal consigliere Carmelo Romeo. «Adesso – ha detto Quartuccio – la strada che porterà la mozione al vaglio del Consiglio comunale è meno ripida. Fa davvero piacere aver riscontrato la sensibilità del presidente Romeo, cui va il mio ringraziamento, e la condivisione di ogni schieramento politico rispetto ad un tema di strettissima attualità e che segna, davvero, una presa di responsabilità netta contro lo spreco alimentare».
Nel richiedere la piena attuazione della legge 166 del 2016, che porta il nome della parlamentare Maria Chiara Gadda, il consigliere Filippo Quartuccio riconosce come «il tema delle politiche del cibo sia strettamente legato al futuro delle città».
«E’ importante – ha sottolineato – che gli enti locali si attrezzino per affrontare le trasformazioni inerenti la produzione, la distribuzione e lo scambio di cibo che è e resta un bene essenziale per la vita individuale e collettiva». Una vera e propria sfida, per Quartuccio, che «deve portare alla creazione di politiche pubbliche innovative». «Il cibo – ha spiegato – connette elementi apparentemente distanti, come il diritto al lavoro dignitoso e la pianificazione delle aree verdi in città, la salute, il commercio, l’agricoltura urbana, le imprese alimentari, il turismo, l’economia circolare, la formazione e la ricerca, gli appalti pubblici e le mense scolastiche con ricadute sul tessuto economico urbano, periurbano e rurale».
Questo ragionamento, spinge il consigliere Quartuccio a riflettere sul fatto che «Reggio sia ancora sprovvista di una propria Urban Food Policy, sebbene sia ricca di esperienze, progetti e politiche che rendono il proprio sistema alimentare locale sostenibile ed equo».
Anche da qui, dunque, è nata l’esigenza che ha portato il consigliere, insieme alla collega Novarro, a proporre una mozione che impegna il sindaco e la giunta, fra le altre cose, a «riconoscere la potenzialità della politica del cibo come asse strategico di cooperazione internazionale e innovazione tra comunità, città, paesi europei, continenti, nord e sud del mondo».
«Servirebbe – ha continuato Quartuccio – istituire un tavolo tecnico, presso l’assessorato competente, in grado di coinvolgere le organizzazioni cittadine con l’obiettivo di predisporre azioni e progetti mirati sul contrasto allo spreco alimentare».
Alla stessa maniera, nella mozione è specificata l’importanza che riveste «l’assunzione di una strategia alimentare locale come elemento di ispirazione, orientamento e definizione di un “nuovo stile di vita istituzionale” il quale si fondi sull’introduzione o sul rafforzamento, negli appalti pubblici della Città, di clausole sociali alimentari tese a valorizzare gli elementi di sostenibilità degli alimenti e della loro catena produttiva».
«Una mozione – ha concluso Quartuccio – che ha un alto valore etico, sociale ed economico, recepita appieno dalla Commissione quale segno di maturità e consapevolezza. A questo punto, è senza dubbio necessario dare vita ad un’Alleanza cittadina del cibo come strumento preparatorio alla costituzione di una politica di settore che punti a siglare un vero e proprio Patto di cittadinanza alimentare in cui i diversi stakeholders si impegnino a sviluppare azioni per garantire ai cittadini cibo sostenibile e salutare. In Consiglio comunale ci sarà l’occasione per approfondire e dibattere su una questione che interessa davvero ognuno di noi e le future generazioni. Intanto, la condivisione unanime che ha riscosso la proposta in Commissione rappresenta un ottimo punto di partenza ed una forte presa di coscienza da parte di tutte le forze politiche presenti a Palazzo San Giorgio».