Operazione antidroga della Polizia di Stato in pieno centro cittadino. Da qualche giorno i Falchi della Squadra Mobile avevano notato un inusuale movimento di giovani – molti conosciuti come tossicodipendenti – in uno stabile di via Dante.
Dai primi approfondimenti investigativi sarebbe emerso che, al primo piano di quel condominio, un pregiudicato tarantino di 35 anni, al momento in regime degli arresti domiciliari, aveva intrapreso una presunta fiorente attività di spaccio. I poliziotti sono entrati nello stabile senza farsi notare e, dal pianerottolo del secondo piano, hanno osservato e monitorato i movimenti: un giovane avrebbe acquistato una dose di sostanza stupefacente.
In possesso del presunto “cliente”, bloccato in strada, i Falchi hanno trovato una dose di cocaina del peso di circa mezzo grammo. Dall’analisi del telefono cellulare si sarebbe appreso che le comunicazioni sull’acquisto della dose di droga erano avvenute via Whatsapp: nella chat compariva il prezzo della dose e anche un piccolo credito da saldare in futuro. Una donna presente all’interno della casa – identificata per la madre del 35enne – ha provato a prendere un involucro dal tavolo della cucina per dirigersi verso il bagno con il chiaro intento di gettarlo nel water.
La donna è stata bloccata e si è vista costretta a consegnare spontaneamente due buste che contenevano complessivamente 26 involucri di cellophane bianco termosaldati, con all’interno cocaina per circa 10 grammi. La perquisizione degli altri ambienti della casa ha permesso di recuperare altri quattro involucri contenti cocaina uguali a quelli consegnati dalla donna, il necessario per il confezionamento delle dosi e la somma in contanti di 345 euro probabile provento dell’illecita attività di spaccio.
Trasmessi gli atti trasmessi all’Autorità Giudiziaria competente per la convalida, il 35enne è stato arrestato perché presunto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente ed accompagnato presso la locale Casa Circondariale.
comunicato stampa – fonte: https://questure.poliziadistato.it/it/Taranto/articolo/1260641d93fc64e8c086372407