In un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità e di altre agenzie delle Nazioni Unite, si può leggere, che ogni due minuti una donna incinta, muore per complicazioni durante il parto o la gravidanza. Dei numeri spaventosi, nonostante siano diminuiti di un terzo in 20 anni. Tra il 2000 il 2005 i decessi si sono ristretti, ma in alcuni paesi la situazione non ha subito nessun cambiamento tra il 2016 e il 2020, come ha sottolineato l’ONU.
I dati di mortalità materna sono scesi del 34,3% in un arco spazio-temporale di 20 anni, 339 morti materne ogni 100.000 nati vivi, nel 2000 a 223 morti materne nel 2020.Questo vuol dire, che 800 donne al giorno incontravano la morte nel 2020, vale a dire ogni due minuti.
In Bielorussia è stato registrato un calo maggiore, ma andando oltre oceano, nello stato del Venezuela, possiamo leggere che è stato registrato un aumento maggiore. Ma i numeri più alti sono stati registrati negli Stati Uniti tra il 2000 e il 2015.
“Mentre la gravidanza dovrebbe essere un momento di immensa speranza e un’esperienza positiva per tutte le donne, è tragicamente ancora un’esperienza incredibilmente pericolosa per milioni di persone in tutto il mondo.Queste nuove statistiche rivelano l’urgente necessità di garantire a ogni donna e ragazza l’accesso a servizi sanitari essenziali e che possano esercitare pienamente i propri diritti riproduttivi”., questo è quanto ha dichiarato il capo dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Tra il 2016 e il 2020, i tassi di mortalità materna sono diminuiti solo in due delle otto regioni delle Nazioni Unite: Australia e Nuova Zelanda del 35% e nell’Asia centrale e meridionale del 16%.
Donne e ragazze, non sono sostenute appieno durante la gravidanza, negandole il diritto alla sanità, come ha rivelato Ghebreyesus (Fonte: ansa.it).
AO