Tutti pronti per salvare l’Amazzonia, il polmone del mondo, alla “corsa” dei contribuenti potrebbero unirsi Stati Uniti, Francia e Spagna. Paesi che aiuterebbero il Fondo Amazzonia, che finanzia programmi di sviluppo sostenibile nella foresta tropicale brasiliano.
“Saremmo molto felici di far parte del Fondo Amazzonia, come sapete è il Congresso USA che prende le decisioni.La Casa Bianca e il Senato lavoreranno insieme per stabilire i valori esatti (da stanziare), stimiamo che nelle prossime settimane l’importo sarà reso noto”, ha voluto dichiarare l’ambasciatrice Usa a Brasilia, Elizabeth Bagley.
Marina Silva, a ministro dell’Ambiente brasiliana, ha comunicato che gli aiuti sono arrivati anche da parte di Francia e Spagna per contribuire al Fondo. Le principali risorse provengono da Norvegia e Germania. Quest’ultimi, avevano congelato i loro stanziamenti durante il governo di Jair Bolsonaro, l’ex Presidente del Brasile. Silva, ha sottolineato che esiste “un’indicazione” di aderire al Fondo anche da parte dell’Ue.
Lula, l’attuale presidente del Brasile, assieme al suo governo avevano dato il via alle prime operazioni contro la deforestazione illegale in Amazzonia (Fonte: ansa.it).
AO