Roma, 1 Feb. – Colpi di mortaio hanno raggiunto Mogadiscio, senza provocare vittime a quanto è noto, nel giorno in cui i presidenti e i capi di governo della Somalia padrona di casa e di Kenya, Etiopia e Gibuti si riuniscono per discutere una strategia regionale di contrasto alla milizia islamista Al Shabaab.
Stando a quanto riferisce il giornalista Hussein Mohamed, che si trova a Mogadiscio, quattro colpi di mortaio avrebbero raggiunto il centro della città, non lontano dal palazzo presidenziale, che è sua volta situato a circa quattro chilometri dall’albergo Decale dove si svolge la riunione dei leader regionali. L’incidente è stato confermato anche dall’emittente Bbc, che pure ha riportato che non ci sono notizie di feriti o vittime.
Tutte le strade nei pressi dell’area della riunione sono state chiuse al traffico e, secondo quanto riporta Mohamed, il passaggio per le strade del centro della città viene impedito anche alle ambulanze.
Come riportato sul profilo Twitter di Villa Somalia, la sede della presidenza, il capo dello Stato Hassan Sheikh Mohamud ha accolto nella capitale gli omologhi di Gibuti e Kenya Ismail Omar Guelleh e William Ruto e il primo ministro etiope Abiy Ahmed.
Il vertice di oggi, denominato Somalia Frontline States Summit, ovvero il Summit fra i Paesi schierati in prima fila contro il terrorismo, mira a rafforzare la cooperazione regionale e il sostegno all’esercito somalo nelle sue operazioni contro Al Shabaab, protagonista di un conflitto con lo Stato somalo che prosegue da circa 15 anni e in sostanziale controllo di diverse aree rurali nel sud e nel centro del Paese.
Negli ultimi mesi le forze armate di Mogadiscio hanno affermato di aver conquistato diverse città che erano occupate dal gruppo armato. Ultima località in ordine di tempo, circa due settimane fa, il porto di Harardhere e l’intero distretto di Galcad, situate circa 400 chilometri a nord della capitale, area già roccaforte dei gruppi armati dediti alla pirateria e sotto il controllo di Al Shabaab da anni.
La milizia islamista ha risposto con diversi attentati nel centro della capitale, compreso l’assedio di un hotel situato nei pressi della sede presidenziale e frequentato da ministri e dirigenti, lo scorso novembre. La riunione di oggi è stata preceduta ieri da un vertice fra i capi delle forze armate e i ministre della Difesa dei Paesi della regione e anche di Uganda e Burundi. Questi Stati contribuiscono alla missione dell’Unione africana nel Paese, l’African Transition Mission in Somalia (Atmis), i cui dirigenti hanno di recente ribadito la volontà di sostenere le forze armate somale nella loro lotta contro Al Shabaab. (Bri/ Dire) 11:36 01-02-23