(DIRE) Roma, 13 Dic. – Procedure più semplici e rapide, e il principio del risultato deve prevalere sulla concorrenza, che non può essere fine a se stessa. Sono alcune delle modifiche al decreto legislativo sul Codice degli appalti preparato dal Consiglio di Stato e atteso venerdì in Consiglio dei ministri. La bozza sarà esaminata da Palazzo Chigi in via preliminare, mentre l’ok definitivo è previsto entro marzo 2023, come stabilito dalla tabella di marcia del Pnrr. L’articolo 1 del testo del Consiglio di stato si concentra proprio sul “principio del risultato”. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti, si legge, “perseguono il risultato dell’affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza.
La concorrenza tra gli operatori economici è funzionale a conseguire il miglior risultato possibile nell’affidare ed eseguire i contratti. La trasparenza è funzionale alla massima semplicità e celerità nella corretta applicazione delle regole del codice e ne assicura la piena verificabilità”. Il principio del risultato, prosegue lo schema di decreto, “costituisce attuazione, nel settore dei contratti pubblici, del principio del buon andamento e dei correlati principi di efficienza, efficacia ed economicità. Esso è perseguito nell’interesse della comunità e per il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione europea. Il principio del risultato costituisce criterio prioritario per l’esercizio del potere discrezionale e per l’individuazione della regola del caso concreto, nonché per: valutare la responsabilità del personale che svolge funzioni amministrative o tecniche nelle fasi di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione dei contratti. E per attribuire gli incentivi secondo le modalità previste dalla contrattazione collettiva”. (Lum/ Dire) 18:15 13-12-22