Cosa vuol dire essere femminista oggi? Il femminismo sta alimentando una idea socialmente scorretta e pericolosa che ormai invade qualsiasi discorso culturale, rendendo talvolta impossibile esprimere le proprie opinioni in modo libero.
Adesso si guarda al femminismo come a una ideologia ormai desueta. Perché essere così accanite femministe in una società moderna che vede la donna nella sua interezza?Nell’ultimo periodo qualcosa è cambiato: sento allievi lamentarsi per avere insegnanti troppo “femministe”, che si dilettano ad esaltare la donna come essere superiore, una sorta di bomboniera per pochi.
Menti plasmate su condizionamenti di genere. Il rapporto alunni-professori, invece di farsi più paritario, porta spesso ad una manipolazione sociale, ad un maggiore controllo da parte dell’adulto su chi è ancora visto come troppo giovane per autodeterminarsi, ma abbastanza grande da avere mire di indipendenza e avanzare richieste. Si configura quindi uno schema gerarchico basato su anzianità, esperienza e maggior conoscenza da cui deriva uno squilibrio di potere.
Il legame conoscenza-potere non è certo una novità sia a livello di speculazione filosofica sia nella pratica. Ma perché voler a tutti i costi imporre una visione femminista in un “mondo alla pari”?
Ma che cosa vuol dire essere femminista? Lo sappiamo? E perché oggi sono proprio le donne anagraficamente e culturalmente più lontane dal femminismo ad averlo scoperto o riscoperto? Perché definirsi femministe in una società così evoluta sotto ogni punto di vista? Una società in equilibrio è una società più sana. Il femminismo non significa rendere le donne più forti. Le donne sono già forti. Si tratta di cambiare il modo in cui il mondo percepisce questa forza!
Prof.ssa Raffaella Solano