Crisi energetica e possibili blackout: anche le banche pensano a soluzioni tra cui i pagamenti offline

Si può consentire agli utenti di accedere ai conti correnti anche in caso di stop al traffico dati. Un’idea anche per periodi “normali” e non solo per l’emergenza

La crisi energetica che stiamo vivendo fa pensare a scenari mai visti prima. E non si parla solo di riduzione degli orari del riscaldamento o dello spegnimento delle luci dell’illuminazione pubblica. A far preoccupare sono, infatti, possibili blackout nelle forniture di energia elettrica e quindi delle connessioni alla rete internet, con la conseguenza che tante attività quotidiane per le quali è indispensabile stare “online” potrebbero essere temporaneamente impedite con possibili ripercussioni sull’economia di ogni giorno.

Dalla Svizzera arriva la notizia che gli istituti bancari si stanno attrezzando contro questi rischi ricorrendo a generatori e pianificando una riduzione dell’attività della clientela che verrebbe limitata a determinate filiali a cui sarebbe assicurato l’approvvigionamento di corrente. Si paventa anche la possibilità dell’attivazione della funzione offline delle carte di pagamento, per permettere ai clienti di avere accesso al denaro sui conti anche in caso di interruzione del traffico dei dati.

È possibile, infatti, che per certe transazioni – ma per somme limitate, per evitare i rischi di frode – si potrebbe disattivare la funzione online delle carte di pagamento. Il funzionamento è semplice: il pagamento non sarebbe più verificato dalla banca attraverso uno scambio di dati ma avverrebbe direttamente nel negozio in cui viene effettuato, cosa che eviterebbe la necessità di una connessione con la banca per le carte di debito e di credito.

Già in Francia nei caselli autostradali si può pagare con la carta di credito senza che la transazione sia verificata dalla banca. Una nuova funzione che potrebbe essere estesa a più tipi di transazioni che riguardano il piccolo “commercio” e non solo in periodi di potenziale emergenza, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Quante volte, infatti, ci siamo trovati senza contante e il POS di un qualsiasi esercizio aveva problemi di connessione?

c.s.-  Giovanni D’Agata

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