Grande ricevimento al Grand Hotel Parco dei Principi a Roma per il 31° anniversario dell’indipendenza dell’Uzbekistan

Si è tenuto il 15 Settembre nelle splendide sale dell’Hotel Parco dei Principi a Roma l’importante ricevimento, organizzato dall’Ambasciata dell’Uzbekistan a Roma, dedicato al 31° anniversario dell’indipendenza della Repubblica dell’Uzbekistan.

L’Ambasciatore dell’Uzbekistan in Italia S.E. Otabek Akbarov e la sua consorte la Sig.ra Nisso Akbarova, hanno accolto gli illustri ospiti all’ingresso della sala ai quali sono state offerte raffinate e delicate tartine accompagnate dai pregiati vini dell’Azienda vinicola Casale del Giglio. E’ seguita la cerimonia ufficiale con gli inni nazionali dell’Uzbekistan e dell’Italia eseguiti dalla famosa cantante lirica uzbeka Gulnora Baijanova e dal noto tenore lirico italiano Fabio Andreotti.

Foto di Claudio Laconi

Successivamente, l’Ambasciatore dell’Uzbekistan Otabek Akbarov ha tenuto un discorso di benvenuto per tutti i presenti: ”Trentun’anni fa il nostro Paese ha ottenuto la sovranità e oggi festeggiamo Il Giorno dell’Indipendenza che ci ha restituito la nostra statualità e il nostro orgoglio, i nostri diritti e la libertà. Sarà sempre la festa più grande e amata per noi e per le generazioni future. Il Paese, sotto la guida del Presidente Shavkat Mirziyoyev, ha intensificato le riforme democratiche e di mercato. Possiamo affermare con sicurezza che l’Uzbekistan di oggi non è l’Uzbekistan di ieri e la nostra gente non è più la stessa di ieri. Nonostante l’impatto negativo della pandemia e della crisi globale, il nostro Paese si sta muovendo con fiducia lungo la strada della costruzione di una vita libera e prospera. Oggi stiamo attuando rapidamente la Strategia di sviluppo del Nuovo Uzbekistan. La Costituzione aggiornata, il cui principale autore e creatore è il popolo stesso, fungerà da solida base giuridica su questo percorso. Adotteremo senza fretta la nostra nuova Legge Fondamentale, dopo aver riflettuto a fondo su ogni articolo, eventualmente consultandoci di nuovo e solo sulla base di un referendum popolare. L’immagine e la reputazione del nostro Paese sono in costante crescita anche in ambito internazionale. Continueremo a perseguire la nostra politica estera basata sull’amicizia e l’uguaglianza con tutti gli Stati partner e le organizzazioni internazionali”, ha dichiarato l’ambasciatore.

Non poteva non rilevare, inoltre, l’importanza che ha in questi giorni l’Uzbekistan, al centro dei media di tutto il mondo per l’importante summit che si è tenuto a Samarcanda dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, nel quale hanno partecipato i presidenti di Cina, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan, India, Pakistan e quest’anno anche l’Iran e naturalmente l’Uzbekistan. Il vertice, durante il quale si sono attuati una serie di incontri tra il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping, presieduto dal presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev,  è il più grande evento diplomatico dell’anno in Uzbekistan e nella regione dell’Asia centrale. Ha continuato l’Ambasciatore: “Apprezziamo molto le nuove dinamiche di relazioni amichevoli tra l’Uzbekistan e l’Italia che si stanno sviluppando negli ultimi anni, contribuendo all’intensificazione e all’espansione della cooperazione reciprocamente vantaggiosa in ambito politico, commerciale ed economico. L’Uzbekistan e l’Italia collaborano tradizionalmente strettamente attraverso l’Unione Europea. Il primo documento fondamentale con l’UE, l’Accordo di Partenariato e Cooperazione, è stato firmato con il gentile sostegno della Presidenza italiana del Consiglio dell’UE a Firenze nel 1996. Negli ultimi 2 anni la nostra cooperazione con la FAO, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo e il Programma Alimentare Mondiale, è diventata sistematica e sostenibile. Stiamo espandendo e migliorando il volume e la qualità della nostra partnership con queste importanti organizzazioni delle Nazioni Unite per la modernizzazione della nostra agricoltura, la trasformazione dei sistemi alimentari e lo sviluppo dell’allevamento in Uzbekistan. Quest’estate siamo stati lieti di aprire il caffè Uzbekistan Lounge nell’edificio della FAO di Roma”.

In prosieguo, è stata consegnata la lettera del Presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev al Dott. Leonardo Comucci, Console Onorario dell’Uzbekistan in Toscana e Umbria che nel ringraziare l’Ambasciatore ha evidenziato l’affinità del popolo uzbeko con quello italiano, per il cuore, la passione e anche la cultura millenaria. I tanti progetti ed eventi che si svolgeranno a breve per incrementare lo sviluppo commerciale ed industriale, e ha concluso invitando tutti a conoscere questo meraviglioso Paese che è l’Uzbekistan.

Infine per il ringraziamento agli sponsor Enter Engineering ed Eriell, i saluti dalla rappresentante Alexandra Dashevskaya.

Al ricevimento hanno partecipato: il Nunzio Apostolico del Vaticano e Decano del Corpo Diplomatico in Italia Emil Paul Tscherrig, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Sergey Razov, l’Ambasciatrice dell’india Neena Malhotra, l’Ambasciatore della Svizzera Pio Wennubst, l’Ambasciatrice della Grecia Eleni Sourani, l’Ambasciatore del Qatar Abdulaziz Ahmed Almalki Aljehani, l’Ambasciatore del Kazakistan Yerbolat Sembayev, l’Ambasciatore del Kirghizistan Taalai Bazarbaev, l’Ambasciatore della Georgia Konstantine Surguladze, il Rappresentante Permanente della Cina presso la FAO Guang Defu, il Chargé d’Affaires della Bielorussia Kiryl Piatrouski, e i diplomatici di Francia e Germania, nonché gli alti funzionari del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e molti altri ministeri italiani. Non sono mancati i rappresentati più importanti della stampa italiana.

La serata si è conclusa con un ricco buffet a base di piatti tipici uzbeki come il palov e la somsa e un’enorme varietà di dolci caratteristici, un incanto per gli occhi e per il palato. Una festa che ha catapultato i selezionatissimi ospiti in questo meraviglioso Paese ricco di cultura e tradizioni millenarie, di fascino e di una bellezza straordinaria.

 

Foto di Claudio Laconi

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