12.20 “Se prende un voto in più Giorgia Meloni, il premier lo fa Giorgia Meloni. Se prende un voto in più Matteo Salvini, lo fa Matteo Salvini. Più chiaro, bello e lineare di così non si può … Sono le basi della democrazia” Chiaro lineare e trasparente Matteo Salvini risponde dopo una visita a Milano alla sede di Telefono Donna Onlus nell’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda.
Al leader della Lega fa eco Silvio Berlusconi tornato a fare campagna elettorale in prima persona. Il Cavaliere cerca di fissare l’attenzione su due pilastri del programma di Forza Italia: meno fisco e meno burocrazia. Poi un cavallo di battaglia del Centrodestra che è la Flat Tax. “La Flat tax ha fatto aumentare anche del 30% le entrate: non vogliamo creare altro deficit. Con crescita prodotta avremo abbassamento delle tasse anche sotto 20%. Flat sarà nel programma dei 100 giorni,è punto più importante“. Questa la dichiarazione di Berlusconi, leader e fondatore del partito, durante la sua intervista su Radio 24. Ed infine “Sul mio futuro vedremo, nel partito mi hanno detto che è importante che mi candidi, ora ci penso e poi decidiamo“.
Giorgia Meloni invece, data come favorita dai sondaggi, non abbassa l’attenzione e risponde a tono alle provocazioni (poca esperienza, giovane età, poco appeal internazionale) che arrivano soprattutto dal PD, di Enrico Letta, e da Azione di Carlo Calenda. Mai come in questo caso parole buttate li a caso e senza fondamento. I due, segretari di partito, si erano anche “ritrovati” per partecipare alla tornata elettorale insieme su un’accordo abbastanza labile saltato appena il PD si è dato da fare per allargare la coalizione di sinistra e cercare di raccattare qualche seggio in più.
Della rottura tra i due ha approfittato Matteo Renzi. Che proprio oggi dichiara: “Quando abbiamo lavorato insieme, abbiamo lavorato bene. In particolare nel periodo in cui abbiamo condiviso responsabilità di governo … Se Azione ci sta, siamo pronti a ricominciare insieme, senza primogeniture ma puntando al bene dell’Italia. Io e Carlo insieme possiamo fare il botto“. Un poco velato invito ad “accoppiarsi” per le Elezioni del 25 Settembre.
Il resto dei partiti è invece in profonda confusione, con alleanze improbabili che nascono e si dissolvono dalla sera alla mattina. Nel frattempo il premier dimissionario Draghi continua a lavorare indisturbato per gli obiettivi già fissati prima delle sue dimissioni irrevocabili.
FMP