(DIRE) Roma, 3 ago. – “Ad oggi sono stati identificati 15.926 casi di vaiolo delle scimmie in 38 paesi e aree della regione europea, mentre al Sistema europeo di sorveglianza (TESSy) sono stati segnalati 15.624 casi e due decessi da 32 paesi”. Lo fa sapere l’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie).
“Dei 15.624 casi riportati da TESSy, 15.524 sono stati confermati in laboratorio. Inoltre, dov’era disponibile il sequenziamento, 203 sono stati confermati essere del clade dell’Africa occidentale. La prima data di insorgenza dei sintomi è stata segnalata l’11 marzo scorso. La maggior parte dei contagiati ha un’età compresa tra 31 e 40 anni (6.349/15.595 – 41%) e sono maschi (15.439/15.572 – 99,1%)”.
Tra le persone che hanno contratto il monkeypox con uno stato HIV noto, “il 36% (2.690/7.487) era sieropositivo. La maggior parte dei soggetti infetti si è presentata con un’eruzione cutanea (9.126/9.626 – 94,8%) e sintomi sistemici quali febbre, affaticamento, dolore muscolare, brividi o mal di testa (6.300/9.626 – 65%). Inoltre- continua l’Ecdc- 399 casi sono stati ricoverati in ospedale (5,6%), di cui 150 hanno richiesto cure cliniche.
Tre casi sono stati ricoverati in terapia intensiva, di cui uno è stato ricoverato in terapia intensiva per ragioni non correlate all’infezione da vaiolo delle scimmie. Gli altri due casi ricoverati in terapia intensiva sarebbero morti di vaiolo delle scimmie. Circa 41 casi, infine, sono stati segnalati come operatori sanitari, tuttavia non è stata segnalata alcuna esposizione professionale”, conclude l’Ecdc. (Rac/ Dire) 18:00 03-08-22