09\05\2013 – Conferenza pubblica – Prof. Tullio Barni, Ordinario di Anatomia Umana Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro “Proust era un neuroscienziato” è un saggio di Jonah Lehrer pubblicato per la prima volta in inglese nel 2007 e apparso in italiano nel 2008. Con questo suo primo libro, Lehrer sostiene che alcune scoperte scientifiche del XX e del XXI secolo sono riscoperte di precedenti intuizioni avute da alcuni artisti, tra cui Marcel Proust. Con un approccio multidisciplinare, Lehrer mette in relazione le neuroscienze con l’arte e la letteratura e, in una sintesi tra cultura umanistica e cultura scientifica, analizza l’opera e le intuizioni di alcuni artisti, argomentando l’idea che la scienza non sia l’unica via possibile per la conoscenza. Da decenni gli studiosi di neuroscienze leggono il capolavoro di Proust “Alla ricerca del tempo perduto”, con occhio specialistico, e traggono conclusioni sull’esperienza che doveva essere alle spalle di un autore tanto sottile nel trattare la psiche umana. Proust è stato un maestro ineguagliabile nel sondare gli ineffabili labirinti dei nostri ricordi. Per molti versi, Proust avrebbe tracciato – in un contesto, certo, esclusivamente letterario – una strada che la scienza avrebbe poi percorso “alla ricerca del tempo perduto”. I tassisti londinesi, noti per la loro eccezionale “memoria spaziale”, hanno un ippocampo molto sviluppato, e la CPEB (Citoplasmatic Polyadelynation Element Binding protein), una proteina simile ai prioni che è responsabile della memoria a lungo termine, rappresentano quella felice contaminazione fra cultura umanistica e cultura scientifica. “Proust era un neuroscienziato” è il libro che darà spunto alla riflessione del prof. Tullio Barni, Ordinario di Anatomia Umana Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, nella sua conferenza pubblica di Venerdì 10 maggio 2013 ore 21.00 presso il Planetario provinciale Pythagoras di Reggio Calabria. Il prof. Tullio Barni traccerà il filo rosso che unisce: Proust, l’Ippocampo (una struttura del nostro sistema nervoso centrale) e la CPEB proteina simil-prionica (non certo il prione responsabile del morbo della Mucca Pazza) che è quella della memoria.
c.s.