Convegno la protezione dei dati: da 25 anni la bussola del futuro

Nella prima sessione “Le costituzioni del Metaverso: occorrono delle meta leggi?” moderata da Martina Pennisi del Corriere della Sera, Stefano Fratta EMEA Privacy Policy Director di META, ha spiegato il valore aggiunto che lo sviluppo del Metaverso potrà dare sia al mondo fisico che digitale. “Il Metaverso è pensato non per far stare più ore al computer ma per migliorare l’esperienza quotidiana, aumentandola attraverso un’esperienza più immersiva condivisa nello stesso spazio e nello stesso luogo con altre persone.” E rassicura, “Lo scopo del Metaverso non è quello di identificare e profilare le persone ma di aiutare l’interazione sociale sviluppando realtà virtuale e realtà aumentata in maniera trasparente e responsabile”.

L’ex Presidente del Garante, Francesco Pizzetti, nella sua relazione ha messo in evidenza la diversità di concezione tra Unione Europea e Stati Uniti sul tema dell’innovazione e sul conseguente divario tecnologico destinato a diventare scontro profondo. “Abbiamo – ha precisato Pizzetti- da una parte gli USA con la dottrina “Washington consensus” per cui il mondo economico lasciato senza vincoli produce innovazione, e dall’altra abbiamo l’idea europea di volere regolamentare la tecnologia per creare una società digitale più garantista”.

Derrick De Kerckhove ha evidenziato come il Metaverso sia la nuova tappa della trasformazione digitale. Nel Metaverso vige il “principio della duplicazione di tutto” e dovremo imparare – ha sottolineato il famoso sociologo – a gestire questa nuova dimensione, in cui i tre spazi in cui viviamo -fisico, mentale e virtuale- saranno interconnessi, perché la tecnologia non può tornare indietro.

La seconda sessione della mattina, dedicata ad “AI, Smart City, IoT, Auto connesse: futuro, innovazione, lavoro”, moderata da Simona Burattini, giornalista di RAI TG 2, Mauro Velardocchia, ordinario di Meccanica del veicolo al Politecnico di Torino ha spiegato come dal concetto di safety (garantire sicurezza al guidatore) degli anni ’80, passando per la meccatronica (capire e assecondare i desideri del guidatore) e la telematica (smartphone e geolocalizzazione), si sia oggi nell’era di “safety, security e privacy” in cui la digitalizzazione è il linguaggio comune che consente di mettere in comunicazione logiche diverse con l’obiettivo di dare un servizio migliore.

La professoressa Barbara Caputo, direttrice HUB sull’intelligenza artificiale del Politecnico di Torino, ha illustrato la nuova strategia dell’Italia sull’Intelligenza Artificiale concepita su “tre pilastri”, la formazione, la ricerca e l’innovazione.

Il Presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay, ha voluto sottolineare come i nuovi strumenti tecnologici possano dare un valore aggiunto al mondo delle imprese ma che la loro necessaria regolarizzazione non deve diventare un freno allo sviluppo economico.

Comunicato Stampa Garante per la protezione dei dati personali

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