Le donne islamiche in Afghanistan, non sono più persone, ogni diritto è stato negato al genere femminile. Dopo quel 15 Agosto del 2021. L’orrore era terminato nel 2001, con la caduta del regime talebano. Da Ferragosto, l’Afghanistan non esiste più, il suo nome ormai è: Emirato Islamico dell’Afghanistan. L’ex Presidente della Repubblica Islamica dell’Afghanistan Mohammad Ghani Ahmadzai, dopo il crollo del suo paese, è scappato con la sua famiglia negli Emirati Arabi Uniti.
Le milizie talebane hanno iniziato a muoversi verso Maggio 2021, conquistando le principali città Afghane, e alla fine dopo qualche mese, sono giunti a Kabul. Dal 1994, dopo la cacciata dei Russi, il regime talebano pian piano stava diventando sempre più forte. Ma chi sono i Talebani? Il termine deriva da Talib, che vuol dire studente, essi in origine erano gli studenti delle scuole coraniche, col tempo sono diventati “guerrieri”, per combattere contro l’Esercito Russo. Dal 1994 volevano governare politicamente l’Afghanistan, sotto la guida di Mohammed ʿOmar un Mullah, un esperto di teologia dell’Islam. Assieme al Pakistan, e altri paesi vicini, i Talebani si fronteggiarono contro Mujāhidīn, e riuscirono ad innalzare un nuovo regime.
Nel nuovo Governo, applicarono la Sharia, una nuova legge islamica: alle donne fu vietato il diritto di essere persone, non potettero andare a scuola, a lavorare, il loro unico diritto fu quello di uscire solo accanto a un individuo di genere maschile. Delle punizioni orribili toccarono ai trasgressori, come punizioni corporali e pene di morte, ai ladri vennero tagliate le mani, gli omosessuali uccisi a colpi di pietra.
I talebani si dice collaborino con dei gruppi terroristici, come Al Quaeda, che avevano dichiarato guerra all’Occidente. L’Afghanistan è una fonte economica preziosa, un sottosuolo ricco di risorse, con passaggi di condotti di gas e petrolio, sono fondamentali, specialmente per gli Stati Uniti. Dopo l’attacco dell’11 Settembre e altri attacchi terroristici, la situazione ha cominciato ad allarmare tutto il mondo.
Il Presidente degli Stati Uniti George Bush, decise di invadere l’Afghanistan, in pochi giorni l’esercito statunitense riuscì a sconfiggere il regime talebano. Furono costretti a scappare su per le montagne, e vennero aiutati da alcuni Capi tribù, popoli molte chiusi mentalmente. I Talebani, continuarono a combattere con guerriglie, organizzando attacchi contro il governo Afghano, che ospita nel proprio territorio l’esercito Statunitense, e alcuni Europei.
Il 29 Febbraio del 2020, il Presidente Trump, stringe un patto con i talebani, l’accordo di Doha, per il ritiro dell’esercito statunitense dall’Afghanistan e la liberazione dei prigionieri. Come sappiamo, niente è stato rispettato, l’esercito a poco a poco lasciò l’Afghanistan e dopo di ciò, i talebani cominciarono a muoversi e a conquistare vari punti del territorio Afghano, prendendo il possesso di Kabul, la capitale. In quel preciso momento l’Afghanistan ritornò indietro nel tempo, in quegli anni fatti di diritti mancati e di orrori. Il Paese oggi sta vivendo una crisi senza precedenti: la popolazione vuole scappare, le strutture ospedaliere non hanno più mezzi per curare i pazienti. La malnutrizione è ai massimi livelli.
Pochi giorni fa, le donne di Kabul sono scese in piazza per gridare a gran voce i loro diritti, per protestare contro l’obbligo del Burqua (il velo integrale), gridando a squarciagola: “Giustizia, Giustizia, Il burqa non è il nostro hijab!“. L’ hijab è il velo Islamico, rappresenta la libertà femminile, qui è la donna a decidere se indossarlo. La protesta è durata qualche ora, perché è stata fermata dai combattenti islamici, quest’ultimi hanno impedito ai giornalisti di raccontare l’accaduto, negando pure il diritto all’informazione. Hibatullah Akhundzada, il leader dei talebani, giorno 7 Maggio 2022, ha firmato il decreto che impone alle donne di coprirsi con il Burqa in pubblico.
AO