Piazza San Demetrio ore 16.30 sabato 7 c.m. la popolazione mosorrofana ha deciso di ribellarsi ad uno stato di cose che ormai da tantissimi anni la relega ai margini della citta di RC. Il paese versa in uno stato di degradazione sociale e ambientale che sembra ormai irreversibile e le autorità comunali pare non se ne siano accorte. Continuano tra un tira e molla di annunci e smentite che ormai non fa più nemmeno notizia.
Pasquale Andidero, presidente del Comitato di Quartiere Mosorrofa, per conto dei cittadini ha esposto i problemi e le esigenze primarie disattese dal comune ormai da tantissimi anni. Una raccolta di firme per dare volti alle proteste è cominciata già durante la manifestazione alla quale erano presenti più di 200 persone e si e deciso di inviare una lettera al Prefetto Massimo Mariani e una al sindaco f.f. Paolo Brunetti e, idealmente, a tutta la città di RC per indicare la bassa qualità di vita nella quale, a causa delle ataviche inadempienze, si è costretti a vivere. La mancanza di acqua è sicuramente uno dei problemi più grossi che affligge da vari decenni la comunità e le varie amministrazioni che si sono succedute non hanno fatto niente per la risoluzione o per attenuare il problema. La strada che da San Sperato porta a Mosorrofa, l’ultima volta che il manto stradale è stato rifatto risale al 1980, è molto simile ad una gruviera, buche e voragini continue abbelliscono tutto il percorso e nemmeno la solerzia di un po’ di bitume per tapparle. Nel più recente passato, una frana ha interrotto la percorribilità in contrada Placa. Si sono avviati lavori d’urgenza ma a quasi due anni dall’evento ancora è un’altra incompiuta. Tutto è bloccato e non si muove foglia. Sono stanziati 1milione e 100 mila euro per la sistemazione di questa strada nel Decreto Reggio ma anche qui tutto tace. Un Guard Rail, nel tratto della suddetta via in contrada Placa, è alto circa 20 cm per circa 500 metri e protegge da uno strapiombo di circa 600 metri. Nonostante le ripetute segnalazioni e il sopralluogo dell’attuale sindaco nulla si è fatto, si aspetta la catastrofe, un autobus, una macchina, o altri che finiscano nella scarpata per poi, forse, pensarci.
Non c’è un parco giochi per bambini e ragazzi, non c’è uno spazio dove poter giocare a palla o altro, non c’è un centro culturale ricreativo e non esiste nemmeno qualche barlume di attenzione agli anziani. I collegamenti, autobus, con la città sono scarsi e non certamente funzionali alle esigenze di spostamento e tutto questo non aiuta certo la crescita del senso civico ma fa più il gioco della criminalità organizzata soprattutto nelle fasce giovanili. Da circa 30 anni si sta aspettando la costruzione di un campo sportivo, un uliveto secolare è stato raso al suolo per fargli posto ma ad oggi solo lo scempio; periodicamente si affaccia l’amministrazione comunale dicendo che è pronto un nuovo progetto di riqualificazione dell’area salvo poi non farne niente, parole, solo parole. Non ci sono aree dove i ragazzi e i giovani possano giocare e si creano conflitti generazionali nella ricerca di spazi dove estrinsecare il sacrosanto diritto alla giovialità, l’ex Campo sportivo poteva dare ristoro ma vige in uno stato di abbandono totale, si sa che c’è un progetto di riqualifica ma chissà, se e quando si vedranno i risultati e comunque il comune declina la responsabilità della sua riapertura. Discariche e rifiuti a cielo aperto indicano sicuramente la cattiva educazione di qualche cittadino ma anche e soprattutto l’assoluto abbandono in cui questa gente è lasciata da parte di un’amministrazione che non ha avuto né la voglia né il coraggio di affrontare il problema. Nonostante il rischio ambientale e per la salute pubblica, le continue richieste e le assillanti segnalazioni, il sopralluogo dell’attuale sindaco, nessuno se ne sta curando. Ci riempiamo la bocca di svolta ecologica e ci giriamo dall’altra parte di fronte a questi disastri ambientali. La delegazione municipale non è funzionale ai bisogni dei cittadini.
Al Prefetto si chiederà udienza con la speranza di renderlo cosciente della situazione affinché sia da stimolo ad un interessamento concreto secondo le sue possibilità e volontà per far sì che qualcosa cominci a muoversi. I cittadini hanno deciso di scendere in massa a Piazza Italia quando la delegazione che li rappresenterà sarà ricevuta. Il messaggio per il sindaco è l’indisponibilità della comunità a continuare ad ascoltare parole, è tempo di far parlare i fatti, non si accetteranno più i giochini che hanno tenuto fuori questo lembo di terra dalle attenzioni del comune. Mosorrofa dice basta.
Andidero Pasquale