Non esistono guerre giuste è questo l’assunto dal quale deve partire ogni ragionamento. Quando si arriva alla guerra significa che la ragione ha fallito, che ha ceduto il passo alla violenza. Il dialogo e la diplomazia non possono o non vogliono evirate il peggio. E’ quello che è accaduto anche questa volta in Ucraina. Anni di tentativi di dialogo, anni di richieste d’aiuto, anni di muro contro muro che alla fine hanno dato l’input alla Russia per invadere.
Inizialmente gli “esperti” ed i vari analisti parlavano di una guerra lampo, ovviamente tenendo conto della sproporzione delle forze in campo poteva essere plausibile. Oggi gli stessi, prospettano una guerra di logoramento. Ma chi può sapere quando finirà questa barbarie, è solo una persona e si chiama Vladimir Putin. Per anni ci si è affannati a dichiarare che dalla Russia non arrivano mai informazioni trasparenti e adesso una “flotta” di esperti da tv pretende di sapere i segreti militari della seconda potenza mondiale e del suo premier.
Qualcuno tenta di paragonarla alla guerra del Vietnam…. ma ho sentito questo accostamento in quasi ogni conflitto scaturito tra una grande potenza ed un piccolo stato. E’ un modo per serrare le fila per far capire al più grande che non ci si arrenderà facilmente e che si venderà cara la pelle.
Ma di Vietnam fino adesso ce ne stato uno solo … Davide contro Golia non la spunta sempre è un’eccezione che conferma la regola. Ma la lunga e caparbia resistenza agli USA, in quel caso ingiustificati invasori, è stata lunga e sanguinosa coperta all’epoca dei fatti ancora una volta dalla propaganda di guerra. Per esempio nei vari film che ricordano quel conflitto nel sud est asiatico si fa riferimento spesso alle atrocità patite dai prigionieri americani e al trattamento inumano a cui erano sottoposti. Però non c’è alcuna immagine, o forse molto poche, del trattamento che gli USA riservavano ai prigionieri (militari e civili) vietnamiti.
E’ un tipo di comunicazione distorta che anche noi occidentali siamo bravissimi a creare. Sì, “siamo” anche più bravi perchè dall’altro lato spesso è verità impartita ed imposta per cui non occorre una strategia per renderla credibile.
In Occidente invece si devono trovare prove, narrazioni, scenari, perchè la democrazia pretende che la gente venga convinta coi “fatti”.
I crimini di guerra, sempre presenti in ogni conflitto, sono uno degli argomenti più brutali e persuasivi. Ma come si può accertare e giudicare chi li commette se le grandi potenze (USA, Russia, Cina) sono esenti dal giudizio dei tribunali internazionali in quanto non li riconoscono come tali? Ci sono dei crimini e delle atrocità che quindi rimangono impunite, generando odii e rancori per generazioni. Ieri in Vietnam, in Kuwait, in Iraq, in Afghanistan, in Siria ecc ecc oggi in Ucraina domani chissà dove… Occorre ricordare che ognuna delle parti in conflitto racconta la sua narrazione ma è solo chi vince che scrive la storia ufficiale.
Ah dimenticavo, le guerre si muovono SEMPRE per meri interessi economici…
Fabrizio Pace