Crisi economica e guerra, aumentano gli investimenti in oro

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oro23:00, 07 Marzo – James Luke, gestore del fondo Schroder ISF Global Bond, Schroders afferma:“pur non potendo ignorare il numero di persone direttamente colpite, in quanto investitori siamo consapevoli che questo è un momento di grande incertezza˝ e ancora:”durante i periodi di turbolenza sui mercati, gli investitori tornano a guardare all’oro, che viene percepito come un bene rifugio. Quando le truppe russe hanno invaso l’Ucraina il 24 Febbraio, il metallo giallo ha raggiunto i 1.974 dollari/oncia, il massimo da Settembre 2020.

Prima della crisi dovuta allo scoppia della guerra, il prezzo dell’oro era di di circa 1.800 dollari/oncia dalla fine di Settembre 2020. In Europa le riserve totali della Svizzera di valuta estera e di oro, nel 2018, ammontavano a  679, 3 miliardi di dollari. L’Italia, in quel periodo, risultava al sesto posto con 136 miliardi di dollari. Nel panorama mondiale spiccano gli USA, con le più grandi riserve auree al mondo, circa ottomila tonnellate.

Da sempre l’oro è una garanzia contro l’inflazione. La sua stabilità è particolarmente rilevante nei periodi di recessione economica, dove il suo valore non risente degli sbalzi del mercato azionario o di altre attività finanziarie volatili. Ciò lo rende un vero e proprio rifugio finanziario, soprattutto in tempi di crisi.

Secondo un rapporto, non più disponibile, della Banca centrale russa, come riporta l’analisi di Statista, la Cina era il paese straniero che deteneva la più grande percentuale di riserve della banca centrale russa fino al Giugno del 2021. Il totale ammontava al 13,8% del totale, in oro e valuta estera.

La quota più alta era della Russia sotto forma di riserve auree pari al 21,7%. A seguito delle sanzioni internazionali la Russia rimarrebbe con circa un terzo delle attuali riserve per 630 miliardi di dollari. (fonte Rai News)

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