CNA Federmoda: incontro al Mise per un piano d’azione per il futuro del settore

“Tutti auspicavamo che con l’inizio del 2022 si potesse intravedere un orizzonte di riposizionamento sui mercati anche per il tessuto delle imprese artigiane e delle Pmi, vera spina dorsale del nostro sistema economico e in particolare del sistema moda. Purtroppo l’aggravarsi della situazione pandemica ha fatto sì che l’orizzonte temporale della ripresa per le nostre imprese si sia ulteriormente procrastinato. Su tutto questo si è inserita la guerra scatenata dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina” ha dichiarato il Presidente Nazionale CNA Federmoda, Marco Landi, in occasione dell’incontro avvenuto nella giornata di oggi, 2 marzo, con il Viceministro dello Sviluppo Economico, senatore Gilberto Pichetto Fratin sulle problematiche del sistema moda.

“Con il nuovo anno – ha continuato Landi – si attendeva la ripartenza con la presentazione ai mercati delle collezioni moda autunno-inverno 2022/2023 ed invece abbiamo registrato sul panorama internazionale la cancellazione o il posticipo di diverse fiere e la mancanza di tanti operatori internazionali ai principali eventi, ora che il tutto sembrava volgere al meglio dovremo affrontare una nuova situazione verso un mercato come quello russo di particolare interesse per il Made in Italy che torna a piombare nell’incertezza”.

All’incontro, a cui ha partecipato anche il Responsabile Nazionale CNA Federmoda, Antonio Franceschini, i rappresentanti di CNA Federmoda hanno espresso al viceministro forte preoccupazione sulla situazione e le prospettive del settore che dopo la crisi legata alla pandemia Covid-19 si trova ad affrontare le problematiche legate alla guerra dovuta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

CNA Federmoda ritiene necessaria la predisposizione un piano straordinario di supporto alle imprese sistema moda italiano che preveda interventi urgenti per la tenuta del settore e in questo senso è indispensabile la definizione di una misura ad hoc finalizzata a sostenere la rinegoziazione dei debiti nell’ambito delle misure di potenziamento del Fondo di Garanzia portando i prestiti Covid e Sace dai 6 ai 10 anni automaticamente. Si potrebbe, in tal senso, modificare la misura che favorisce la rinegoziazione dei debiti introdotta con il decreto Liquidità, escludendo l’obbligo di erogare credito aggiuntivo. Devono poi essere predisposte azioni anche sul medio e lungo periodo come la definizione di una misura che agevoli l’inserimento nel settore di nuova tecnologia e strumenti digitali accompagnando tale inserimento con percorsi formativi ad hoc, sostegno per investimenti nella realizzazione dei campionari e promozione anche tramite strumenti digitali; azioni di comunicazione verso le giovani generazioni per stimolare l’acquisto di prodotti made in Italy favorendo anche le produzioni attente a sviluppare percorsi di sostenibilità economica, sociale ed ambientale e agevolazioni per l’acquisto di prodotti italiani e progettare azioni di supporto alle filiere presenti nei distretti moda, intesi in senso lato, presenti sul territorio nazionale.

Antonio Franceschini ha illustrato al viceministro Pichetto Fratin come sia sempre più necessario un piano d’azione sul settore che veda la convergenza di diversi Ministeri al fine di mandare un forte segnale di attenzione ad un settore che tanto rappresenta in termini di valore economico e sociale per il nostro Paese, ma anche in termini di immagine dell’Italia sui mercati internazionali.

Il Viceministro ha espresso grande attenzione e condivisione verso le istanze rappresentate da CNA Federmoda evidenziando come la complessità della situazione chiami a valutazioni attente e puntuali e verso la ricerca di interventi non scontati confermando l’impegno a trovare quelli che possano al meglio rispondere alla salvaguardia delle imprese del settore anche in considerazione della peculiarità di questo fatto da tante imprese artigiane e Pmi che per la maggioranza operano in conto terzi.

Fonte https://www.cna.it/moda-incontro-al-mise-per-un-piano-dazione-per-il-futuro-del-settore/

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