(DIRE) Roma, 11 Feb. – “Con la variante Omicron è possibile un fenomeno di reinfezione anche in chi ha avuto precedentemente l’infezione da SARS-CoV-2 con altre varianti. I dati della survey effettuata lo scorso 31 gennaio mostrano, inoltre, che Omicron è la variante quasi esclusiva nella circolazione nel nostro Paese: 99.1%. Il lignaggio BA.2 rappresenta il 3% ed è segnalato in 16 regioni”. Lo ha detto il presidente Iss e portavoce del Cts, Silvio Brusaferro, presentando i dati della cabina di regia sul monitoraggio del Covid-19, nel suo report settimanale. Ecco la situazione in Italia nel dettaglio: “La decrescita nelle ultime due settimane è passata da 1.823 casi settimanali per 100mila abitanti a 1.362 la scorsa settimana, fino ai 962 di questa settimana. Analogamente- continua Brusaferro- stanno decrescendo anche i valori delle ospedalizzazioni, tanto che in terapia intensiva sono passati da 1.457 casi a 1.322 casi ricoverati, mentre nelle aree mediche si è passati da 19.324 pazienti ricoverati a 17.354 nel rilevamento effettuato il 10 febbraio. C’è un chiaro segnale di decrescita, ma i numeri restano impegnativi per Ssn e per le nostre strutture sanitarie”. Anche nelle fasce di popolazione più giovane le curve indicano una decrescita del numero di incidenza di ricoveri e di ospedalizzazioni. “Le proiezioni sulle ospedalizzazioni- fa sapere Brusaferro- mostrano che nelle prossime 4 settimane il rischio per le terapie intensive si va riducendo ed anche i valori per l’area medica si stanno progressivamente riducendo”. “Emerge una elevata copertura vaccinale, con un progressivo incremento di dosi booster in tutte le fasce di età in cui è raccomandato; si conferma una crescita nelle fasce d’età 5-11 e 12-19 e una lenta decrescita del numero di non vaccinati che però restano alcuni milioni e per i quali è raccomandato l’inizio di un percorso di vaccinazione secondo le schedule raccomandate”. “Quasi tutte le regioni hanno Rt che non raggiunge il valore di 1, quindi stabile sotto la soglia epidemica”. Questo dato si traduce in “un’analisi del rischio con quattro regioni a rischio alto – ma tre lo devono ad una difficoltà ad allineare il caricamento dei dati in relazione alla numerosità dei casi che si verificano – una regione a rischio moderato e il resto delle regioni a rischio basso”. (Rac/ Dire) 18:34 11-02-22