Mali. Bamako tratta con l’Africa, cercasi soluzioni “concilianti”

Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay

(DIRE) Roma, 9 Feb. – La creazione di un meccanismo di consultazione sulla situazione in Mali comprensivo sia del governo di transizione di Bamako che della comunità internazionale, dalle Nazioni Unite all’Unione Africana fino all’organismo regionale dell’Africa occidentale, l’Ecowas, è stato annunciato oggi dalle autorità maliane. Lo strumento negoziale, che è nato al termine di una prima riunione tra attori locali e internazionali che si è svolta ieri nella capitale del Paese africano, mira a “cercare una soluzione conciliante tra le aspirazioni del popolo maliano e le richieste della comunità internazionale”, come recita il comunicato con cui Bamako ne ha annunciato l’istituzione. Il meccanismo è composto in un gruppo di dialogo a livello ministeriale coordinato dal ministro degli Esteri del Mali, Abdoulaye Diop, e da un gruppo di lavoro allargato. Quest’ultimo sotto-organismo è coordinato dal ministro dell’Amministrazione territoriale di Bamako, Abdoulaye Maiga, e ha l’obiettivo di valutare il cronoprogramma di transizione presentato dal governo maliano alla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao). E’ stato proprio questo calendario, elaborato a fine dicembre, a far precipitare i rapporti tra Bamako e l’organismo regionale provocando l’imposizione di una serie di sanzioni giudicate molto rigide dagli osservatori maliani e contestate dalla popolazione locale. Il cronoprogramma di Bamako prevedeva infatti l’organizzazione di elezioni nel 2026, al termine di un processo di riforme, invece che a febbraio di quest’anno come richiesto dall’Ecowas e inizialmente promesso anche dal governo. L’attuale compagine governativa maliana è composta dalla giunta militare che ha preso il potere con un colpo di Stato nel maggio scorso, il secondo in meno di un anno. (Bri/ Dire) 17:02 09-02-22

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