(DIRE) Roma, 4 Feb. – Le difficoltà economiche dovute alla pandemia e il caro bollette. E’ pieno allarme per i gestori delle piscine che, attraverso le principali associazioni dei gestori di impianti acquatici riunite nel Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori, denunciano i “gravissimi e per alcuni insormontabili” problemi economici da affrontare a causa dell’emergenza sanitaria. Una richiesta di aiuto che si tradurrà domenica nella chiusura per protesta degli impianti, da Nord a Sud. “Gestiamo impianti pubblici e forniamo un servizio essenziale sostituendoci ai Comuni- sottolinea Marco Sublimi, rappresentante a livello nazionale del Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori- Diamo un servizio a milioni di utenti e di agonisti su tutto il territorio nazionale e impieghiamo oltre 300mila persone tra dipendenti regolarmente assunti e collaboratori sportivi. Su 23 mesi di pandemia, 10 li abbiamo passati senza poter utilizzare gli impianti, mantenendo però costi enormi che hanno generato perdite gravissime. Le piscine sono state le prime a chiudere e le ultime ad aprire”. I gestori denunciano l’insufficienza dei vari decreti Ristori, che “non coprono nemmeno il 5% dei ricavi annuali”. E negli ultimi mesi si è aggiunta la questione dei rincari energetici “con aumenti superiori al 50%. Così è impossibile sopravvivere”.