Da gennaio a giugno 2022 i visitatori potranno osservare da vicino i lavori del cantiere, Calabrò: “Un percorso di altissimo profilo storico e scientifico che verrà condiviso con la collettività”
È stato presentato ufficialmente nella Pinacoteca Civica il cantiere dedicato alle indagini diagnostiche per la conoscenza di un capolavoro della pittura barocca in Calabria: “Il Ritorno del figliol prodigo”, realizzato dal celebre artista barocco calabrese fra’ Mattia Preti, cavaliere di Malta. Presenti all’importante appuntamento Salvatore Patamia, Segretariato regionale della Calabria – Ministero della Cultura, Fabrizio Sudano, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, Irene Calabrò, Assessora comunale alla Cultura e Loredana Pace, dirigente comunale del Settore Cultura. L’opera di Mattia Preti sarà dunque al centro di un laboratorio aperto al pubblico per essere sottoposta ad un’approfondita analisi che verrà condotta con strumentazioni tecnologiche e metodologie scientifiche di ultima generazione, con l’obiettivo di osservare tra le pieghe più nascoste del dipinto e acquisire una conoscenza più avanzata della vita dell’opera stessa ma anche del contesto storico in cui l’artista ha operato. Un lavoro di straordinaria importanza che dal 6 gennaio e fino al prossimo mese di giugno del 2022, i visitatori della Pinacoteca avranno l’opportunità di osservare dal vivo.
“Finiamo l’anno e ci apprestiamo a vivere il nuovo che arriva, – ha evidenziato l’assessora Calabrò – rilanciando l’obiettivo di sempre, ovvero quello della conservazione e valorizzazione del nostro straordinario patrimonio culturale. Lo abbiamo fatto anche con le Tavolette di Antonello da Messina che sono rientrate proprio la scorsa settimana a Reggio dopo l’attività svolta presso l’istituto centrale del restauro e oggi avviamo una importantissima fase di indagine e studio di una delle opere di punta della nostra Pinacoteca quale “Il ritorno del figliol prodigo” di Mattia Preti. Un lavoro di altissimo profilo scientifico condotto dalla ditta Mantella Restauri nel quadro di percorso di studio su tutta l’opera ‘pretiana’. E’ una tela che noi abbiamo in comodato d’uso perché è di proprietà ministeriale e dunque questo progetto si svolgerà anche grazie al supporto del Segretariato regionale della Calabria Ministero della Cultura e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Reggio Calabria. Sarà un cantiere aperto che punta ad una piena condivisione e partecipazione del pubblico dei visitatori di questo importante percorso i cui esiti poi condurranno alla seconda fase, ovvero quella del restauro dell’opera”.
Soddisfazione è stata espressa, inoltre, da Sudano per “l’avvio dell’indagine conoscitiva su questo importante dipinto. Si tratta di un lavoro di estremo rilievo sotto i profili scientifico e storico. Fondamentale, inoltre, l’idea di condividere questo progetto con la collettività che deve avere, a nostro avviso, piena e compiuta consapevolezza circa l’attività che viene promossa sul territorio per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Un cammino che ci auguriamo possa essere compiuto insieme al mondo della scuola, dell’università, delle associazioni e naturalmente con la partecipazione di cittadini e visitatori”. Anche da parte del Ministero c’è grande curiosità e attenzione intorno a questa operazione di diagnosi “che ci darà possibilità – ha rimarcato Patamia – di entrare nell’animo dell’artista, respirare il clima storico dell’opera e conoscere addirittura quasi l’umore che il Preti aveva quando lavorava ad essa. Parliamo del massimo artista calabrese ed è importante che questa figura sia al centro di questo ambizioso progetto. Ma è anche una grande opportunità di crescita e ulteriore valorizzazione per l’intera Pinacoteca reggina quale luogo di richiamo culturale di primissimo piano”.