Scopo 1mln euro e 200mila persone, con Unhcr, Sant’Egidio e Msf
(DIRE) Roma, 3 dic. – Entro fine anno in una parte del mondo potrebbero essere eliminate 50 milioni di dosi di vaccino in scadenza, mentre nell’altra parte le dosi non arrivano per niente, nonostante ce ne sia grande bisogno: è l’allarme lanciato oggi a Roma, in occasione della presentazione di ‘CoopforAfrica’, una campagna avviata da Coop Italia.
A citare le stime sul paradosso delle distruzioni di fiale è Stella Egidi, responsabile di Medici senza frontiere (Msf), ong sostenitrice dell’iniziativa insieme con la Comunità di Sant’Egidio e l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr). “In Europa parliamo di terze dosi – il monito di Egidi – mentre in Africa la popolazione vaccinata non supera in media il sette per cento, che vuole dire il 25 in Sudafrica ma anche lo 0,1 nella Repubblica democratica del Congo, un Paese dove siamo da più di 20 anni”.
La campagna mira a cambiare questo stato di cose, anzitutto dando un segnale. “Siamo partiti prima delle rivelazioni sulla variante omicron e adesso forse l’impegno è ancora più urgente” premette Nicola Pedroni, presidente di Coop Italia e dell’Associazione nazionale cooperative di consumatori (Ancc-Coop). Nel suo intervento, nella sede di Unhcr, ci sono subito le informazioni pratiche. “Le possibilità per donare sono tre” spiega Pedroni: “Da oggi attraverso una piattaforma web dedicata e su un conto corrente ad hoc e poi, dal 9 dicembre al 9 gennaio, alle casse dei supermercati Coop: l’obiettivo è raccogliere almeno un milione di euro, necessario per vaccinare 200mila persone”.
Secondo Pedroni, non contano però solo i numeri. “È l’attività di sensibilizzazione che sta dentro la nostra mentalità, con azioni di solidarietà dirette come questa o a sostegno di prodotti etici e solidali in favore di piccole comunità di vari Paesi”.
I consumatori, allora, diventano società civile. Evidenzia il punto Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio: “Il momento giusto per la campagna è questo, è importante far sapere ai cittadini africani che i cittadini italiani sono dalla loro parte”. Nell’intervento sono citate le parole di Papa Francesco, pronunciate sotto la pioggia in una piazza San Pietro deserta, il 27 marzo 2020: “Nessuno si salva da solo”. L’adesione alla campagna da parte di Sant’Egidio nasce da qui e dalla presenza della Comunità con centri sanitari in dieci Paesi dell’Africa. “I vaccini non si danno nel vuoto” sottolinea Impagliazzo, denunciando anche scelte scorrette fatte durante la pandemia. “In Africa sono arrivate dosi con scadenze ravvicinate, mentre nel continente il Covid portava sofferenze non solo sul piano sanitario ma anche su quello economico e sociale”.
Tra gli spunti, mentre restano da chiarire le implicazioni della variante omicron, svelata al mondo dagli scienziati sudafricani, gli stop ai voli decisi da Unione Europea, Stati Uniti, Gran Bretagna o Israele penalizzando i Paesi del continente dove i casi di contagio sono stati numerosi. “Non bisogna bloccare gli aerei ma dare invece più vaccini” il monito di Impagliazzo. A rilanciarlo Chiara Cardoletti, rappresentante di Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. Il suo focus sono le vulnerabilità. “Oltre l’85 per cento dei rifugiati del mondo vive in Paesi in via di sviluppo, spesso in Africa, dove l’impatto economico del Covid ha determinato la perdita di molti posti di lavoro” sottolinea Cardoletti. “E’ importante portare un contributo serio contro la pandemia dove i rifugiati sono addirittura un quarto della popolazione, sotto pressione e in difficoltà, proprio come le comunità locali”.