Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, si è aperta questa mattina la 14^ Conferenza nazionale di statistica, il tradizionale appuntamento che vede coinvolti i protagonisti del Sistema statistico nazionale, chiamati a confrontarsi sul ruolo e le prospettive di sviluppo della statistica ufficiale.
Per la prima volta, la Conferenza ha avuto anche il Patrocinio Rai e l’adesione di Rai Pubblica Utilità.
Al centro dei lavori di questa quattordicesima edizione ci sono i temi dominanti nel dibattito pubblico, connessi cioè alla ripartenza, alla sostenibilità, all’inclusione e al ruolo della statistica come dorsale informativa essenziale e imprescindibile per la definizione delle policy e il monitoraggio della loro efficacia.
Nel suo intervento, il Presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ha esordito con un appello “dopo un lungo arresto, dall’alto costo sociale ed economico, bisogna ripartire. E un moderno ecosistema di dati è, per l’appunto, una delle condizioni affinché la ripartenza sia inclusiva e sostenibile. La statistica ufficiale ha risposto con generosità, tempestività ed efficacia alle esigenze informative imposte dall’emergenza sanitaria ed è pronta ad accompagnarne la ripresa con lo stesso impegno”.
La Conferenza Nazionale di Statistica – ha inoltre sottolineato – è il luogo d’incontro e di condivisione tra i diversi protagonisti del Sistema statistico nazionale, una rete di oltre 3.400 uffici, nei quali operano circa 8.700 addetti. Oltre all’Istat, 57 istituzioni pubbliche e private del Sistan partecipano al Programma statistico nazionale, contribuendo ogni anno alla realizzazione di oltre 800 lavori, tra indagini, elaborazioni, studi progettuali e sistemi informativi. Il Sistan ha compiuto 30 anni. Ha mostrato di saper lavorare bene, costruendo un patrimonio prezioso di dati e di reti, ma ha bisogno di una revisione anche normativa in considerazione della necessità di valorizzare il patrimonio informativo delle singole amministrazioni per abilitare la nascita di una “data driven society” che basa le scelte su informazioni corrette, oggettive e aggiornate in tempo reale. In questo ambito, l’Istat dovrà essere un punto di riferimento all’interno del Sistema statistico nazionale per il trattamento, l’analisi e la valorizzazione dei dati e, come sta succedendo nella maggior parte dei paesi dell’Unione, avrà il compito fondamentale e centrale di mettere a punto una strategia per la loro gestione”.
Infine, il presidente dell’Istat ha ricordato che l’Istat ha una parte attiva nella strategia di digitalizzazione del Paese. “Partecipiamo al processo con la nostra consolidata capacità di acquisire i dati, organizzarli e renderli disponibili all’uso da parte di un pubblico vasto ed eterogeneo. Grazie all’integrazione delle fonti – attraverso indagini, archivi amministrativi, origini non strutturate (i cosiddetti Big Data) – mettiamo a disposizione una lettura puntuale, aggiornata e approfondita, delle attuali dotazioni e delle competenze digitali di amministrazioni, enti, imprese, associazioni e cittadini.”
A inaugurare i lavori della Conferenza è stato il Ministro Renato Brunetta, che ha sottolineato il ruolo dell’Istituto nazionale di statistica in questa fase di profonda trasformazione del Paese. “L’istat ha il ruolo di garante della qualità di fronte a tanti produttori di statistica che hanno bisogno di regole, abbiamo visto anche durante la pandemia quante statistiche in libertà sono state prodotte. Deve svolgere il ruolo di magistratura del dato. L’Istat in Italia dovrà essere un partner qualificato per il monitoraggio e la valutazione dell’eccezionale ciclo di policy che vede impegnato il nostro Governo e le altre amministrazioni e gli enti territoriali con l’attuazione del Pnrr. Soltanto ciò che è misurabile è migliorabile. Soprattutto, l’Istituto dovrà essere pronto a garantire nuove misure utili per i decisori non solamente sugli output di singoli interventi di riforma o investimento, ma anche sugli outcome. Dovrà essere il cardine per la misura anche degli effetti “invisibili”, o non immediatamente misurabili del PNRR sulla base dei soli dati amministrativi, a maggior ragione quando impattano sulla vita delle famiglie”. ”Non siamo indifferenti alla raccomandazione del Consiglio ECOFIN dello scorso 9 novembre e dei documenti finali del G20 a guida italiana affinché siano assicurate risorse adeguate alle autorità statistiche nazionali per poter continuare a svolgere l’importante compito che viene loro affidato. Proprio il G20 ha aperto una nuova Data Gap Initiative per rafforzare le capacità di produzione di statistiche nel nuovo ecosistema dei dati, rendendo praticabili forme di accesso e utilizzo di nuove fonti di dati”.
L’ultima riflessione del Ministro Brunetta è strettamente connessa al tema della sessione plenaria di oggi. “Siamo convinti che il ruolo dell’Istat vada valorizzato (e, più in generale, a livello europeo il ruolo degli INS) per dare garanzie di robustezza e di tutela della privacy sulle procedure e sulla messa a disposizione dei dati pubblici nei Paesi dell’Unione europea”.
La sessione plenaria La strategia dei dati: l’iniziativa europea e la risposta nazionale è stata poi aperta dall’intervento di Mariana Kotzeva, Direttore generale di Eurostat che ha posto l’accento sull’importanza dell’innovazione “ Innovation has always been crucial for the activities of the entire European statistical system but it is now, in the current data ecosystem, even more important than ever.”
A seguire, Andrea Brandolini, Vice capo Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, nel suo intervento su Dati, statistiche e l’iniziativa italiana G20, si è soffermato sul compito affidato alla statistica ufficiale di rispondere a cambiamenti esterni dagli effetti imprevisti quanto dirompenti. “La crisi finanziaria globale, la revisione del Pil irlandese nel 2016, la pandemia hanno creati nuovi bisogni informativi, cui si è risposto raccogliendo dati sempre più “granulari”, ponendo particolare attenzione alle attività transnazionali e ricorrendo alle nuove basi dati “digitali”. Queste ultime, tuttavia, oltre a non essere immediatamente accessibili alle agenzie pubbliche richiedono un opportuno trattamento per diventare “statistiche”. La statistica ufficiale deve quindi essere pronta a sviluppare opportuni strumenti di misurazione, in una cornice di accesso regolato a tutte le fonti. Alla statistica ufficiale è inoltre affidato un altro compito, quello di interagire con il pubblico, sia rendendo sempre più comprensibili le proprie statistiche sia ampliando l’accesso ai dati elementari alla ricerca esterna”.
A chiusura della sessione plenaria, Vittoria Buratta, Capo Dipartimento Istat per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell’informazione statistica) ha illustrato i passaggi fondamentali della strategia europea dei dati che, da un lato, dovrebbe riconoscere il ruolo delle attuali strutture di governance statistica, nazionali ed europee, e dall’altro stabilire obblighi per il settore privato nella condivisione dei dati per le statistiche ufficiali a determinate condizioni e garanzie. Sul versante interno, invece, “uno degli obiettivi del PNRR è la creazione di una Piattaforma Nazionale Dati e del Catalogo nazionale dati per i quali l’Istat è chiamato a svolgere un ruolo attivo soprattutto per ciò che concerne l’interoperabilità semantica, gli aspetti informatici e la definizione e l’aggiornamento dei metadati. Questo nuovo ruolo dell’Istat potrà avere importanti riflessi positivi per l’armonizzazione e il coordinamento del Sistema Statistico Nazionale.”
A partire dalle ore 12 sono stati avviati i lavori delle sessioni parallele virtuali che sviluppano un ricco programma scientifico sui temi: Transizione Digitale; Obiettivo Sistan; Ambiente e Sostenibilità; Misure dell’economia; Prospettive della Società.
Per seguire la Conferenza occorre accedere a una piattaforma dedicata dal sito istituzionale www.istat.it. Disponibili come sempre anche i canali sociali dell’Istat che raccontano l’evento con l’hashtag #CNStatistica14.