Vibo Valentia: Nicola D’Agostino incontra i consiglieri ed aggiorna sull’andamento dei lavori

 

Nicola D’ Agostino

Il sindaco Nicola D’Agostino, rispettando l’impegno preso ha fornito ai consiglieri comunali, nel corso di un incontro svolto nella sala consiglio, dati e comunicazioni circa il lavoro di disposizione del Piano di Rientro che sarà presentato per approvazione nel corso del prossimo consiglio comunale, previsto per sabato 23 marzo 2013. Il Sindaco , nel ricordare che sono state <Settimane intense di lavoro per gli uffici e gli assessori, in particolare Scianò, con ovvie difficoltà dovute alle necessità di chiarire uno strumento nuovo>, ha anticipato la presentazione tecnica fatta dall’assessore al Bilancio Giuseppe Scianò e dal Segretario Generale, Nicola Falcone. Uno strumento, quello del Piano di rientro, considerato dal Sindaco , come una corda tesa dal Legislatore in favore dei Comuni che, come quello di Vibo Valentia, devono affrontare il grande problema di un debito che ammonta a circa 35 milioni di euro. Per tale motivo, il sindaco ha invitato <tutti i consiglieri al di là delle questioni strettamente politiche sulla validità e opportunità di votare il piano, di riflettere se lo strumento è utile non per il sindaco D’Agostino, ma per la città in una prospettiva decennale per chi dovrà amministrare Vibo Valentia nei prossimi 10 anni. Credo che la città non possa e non debba perdere l’opportunità di aggrapparsi alla corda tesa dal legislatore, una via che può portare la città ad avere conti apposto e non soffrite di tutto ciò che ha sofferto in questi anni. Aderire al piano significa portare tributi al massimo, ma il dissesto non fa sconti. L’alternativa del dissesto finanziario dell’ente, a detta di alcuni migliore di questo piano di rientro dal debito, porta il Comune ad esser retto da un commissario, elevando le tariffe automaticamente al massimo, ed a rimetterci, subito dopo i cittadini, sarebbero le stesse imprese. Perché un Comune che aderisce al piano ha diritto anche a un fondo di rotazione, che per Vibo dovrebbe essere di 8.7 milioni di euro; e in questo modo può far fronte ai debiti con i fornitori, e quindi le imprese. Questo piano non è un piano dove i debiti pregressi vengono pagati grazie all’aumento dei tributi, ma gli stessi vengono pagati unicamente con il risparmio delle spese, a cominciare da quelle sul personale. È chiaro che nel mentre si pagano i debiti pregressi occorre stare in equilibrio. L’aumento dei tributi, che comunque successivamente potranno anche esser ridotti nel caso in cui l’andamento del piano fosse favorevole, consente al momento l’equilibrio finanziario , fermo restando che una riduzione delle spese, in questi anni, è stata già fatto. Effetti benefici del piano sono stati concentrati soprattutto nei primi tre anni>.

c.s.

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