Ieri, i poliziotti del Commissariato Cornigliano hanno eseguito un ordine di carcerazione a carico di un 51enne italiano, dimorante a Genova, che dal 1997 ha collezionato ben 24 denunce per altrettante truffe, tutte perpetrate con lo stesso modus operandi: continue e pressanti richieste di denaro giustificate da false disgrazie familiari, avanzate a persone anziane, in particolari sacerdoti residenti in Piemonte, Lombardia e Emilia- Romagna.
Le vittime venivano convinte a versare denaro su una carta poste-pay con le più disparate motivazioni, come il finto racconto del padre deceduto che prima di morire avrebbe lasciato al sacerdote svariati migliaia di euro ancora vincolati perché il notaio esigeva il pagamento di una parcella per procedere al versamento, oppure lo stato di indigenza causato dalla perdita della casa a seguito della tragedia del Ponte Morandi che lo costringeva a chiedere ospitalità a fantomatici convitti di suore in cambio di svariate centinaia di euro.
In diverse circostanze lo stesso passava al telefono una donna che, spacciandosi per ecclesiastica, avvallava le sue richieste. Dietro al presunto indigente si celava dunque un esperto truffatore e alla fine, quella serie di truffe aggravate, gli sono costate care: “fine pena Giugno 2025, 3 anni e sette mesi” così recita l’ordinanza di carcerazione emessa dal tribunale ordinario di Ravenna e eseguita ieri sera dai poliziotti del Commissariato di Cornigliano che ben conoscono il soggetto per i numerosi precedenti maturati nella sua lunga “carriera”. Per il seriale truffatore si sono spalancate le porte del carcere di Marassi.
comunicato stampa – fonte: https://questure.poliziadistato.it/Genova/articolo/8446185385bc8081421981585