Un quartiere di Fortaleza, capitale dello stato brasiliano del Cearà, si chiama Montese come l’omonimo comune del modenese. Il Brasile partecipò alla Seconda Guerra Mondiale con la sua Forca Expedicionaria Brasileira (FEB). I soldati brasiliani imbarcatisi a Rio de Janeiro (il primo scaglione sbarcò a Napoli il 16 luglio 1944) con destinazione Napoli furono aggregati alla V Armata USA comandata dal generale Mark Wayne Clark. Dopo un periodo di addestramento (oltre a quello già effettuato in Patria) combatterono nell’Appennino tosco-emiliano, nella Valle del Serchio. Qui ricevettero la visita del Ministro della Guerra del Brasile, Gaspar Dutra. Nell’ Aprile 1945 scattò l’offensiva alleata. La FEB fu incaricata di liberare Montese, sull’appennino modenese. L’attaccò cominciò alle ore 09.45; alle ore 15.00 i primi brasiliani, comandati dal tenente Iporan Nunes de Oliveria, entrarono a Montese; seguiti subito dopo da altri soldati guidati dal capitano Alvares che assunse il comando del paese. I combattimenti proseguirono sino alla notte tra il 18 e il 19 Aprile 1945 quando i tedeschi iniziarono a ritirarsi. Oggi tanti monumenti in Toscana ed Emilia-Romagna onorano l’eroismo dei soldati brasiliani e il loro sacrificio per la libertà. Il più famoso è il Monumento Votivo Militare Brasiliano a Pistoia, inaugurato il 7 Giugno 1966. Fino a qualche anno fa custodiva le salme di alcuni caduti brasiliani poi traslati e riportati in Patria. Oggi c’è solo la tomba di un soldato brasiliano ignoto. In memoria dei combattenti di Montese, il dottor Raimundo Nonato Ximenes, dentista e scrittore, fondò a Fortaleza il quartiere Montese, vicino l’aeroporto internazionale Euclides Pinto Martins.
Tonino Nocera