16:26 – Il Ministero della Difesa della Lituania ha ricevuto un rapporto del National Cyber Security Center sui cellulari 5G di produttori cinesi, in cui emergono delle falle nel sistema che li rende vulnerabili a possibili attacchi informatici o che potrebbero limitare le libertà d’informazione. Secondo i ricercatori, afferma BBC, i cellulari Xiaomi venduti in Europa non hanno “software in grado di rilevare e censurare termini tra cui “Tibet libero”, “Lunga vita all’indipendenza di Taiwan” o “movimento per la democrazia”“, che però potrebbe essere attivato da remoto in qualunque momento dall’azienda stessa. Durante le ricerche, gli esperti hanno notato che “il dispositivo Xiaomi stava trasferendo dati crittografati sull’utilizzo del telefono a un server a Singapore“. Xiaomi non è l’unica casa produttrice accusata dal rapporto, infatti anche nel cellulare P40 5G di Huawei sono emerse delle falle, tra queste la AppGallery indirizza a e-store di terze parti, che spesso sono virus che infettano il cellulare. Tuttavia Huawei ha negato fermamente le accuse mosse, affermando che la priorità dell’azienda è la sicurezza informatica e la privacy degli utenti. Al seguito di tale rapporto, le autorità lituane invitano tutti i cittadini a non utilizzare o acquistare i telefoni di produzione cinese e controllare attentamente come vengono gestiti i dati personali all’interno del proprio dispositivo. (cit. BBC)
SM