Marzo è appena iniziato, e in attesa che la primavera regali alle nostre giornate sole e colori, possiamo ingannare il tempo rivolgendo il nostro sguardo al cielo. Tra il 9 e il 10 di questo mese, transiterà nei cieli la prima delle quattro comete previste per il 2013: “l’anno delle comete”: e la C/2011 L4 Pan-Starrs, che sarà visibile nel nostro emisfero, anticiperà l’arrivo nei giorni seguenti delle altre affascinanti compagne.
Come ammirare la sua scia?
Per il Presidente dell’Unione Astrofili Italiani (Uai), Mario Di Sora, secondo le previsioni, la cometa, anche se molto bassa sull’orizzonte, dovrebbe cominciare a essere visibile ad occhio nudo, dal 9 marzo e fino all’11 raggiungerà la sua massima luminosità. Ma si potrà osservare meglio appena inizierà ad alzarsi sull’orizzonte, fra il 15 e il 16. L’oggetto, dovrebbe avere una luminosità di magnitudine 2, come la stella Polare. Per osservarla, bisognerà guardare verso ovest, subito dopo il tramonto. Inizialmente l’oggetto sarà visibile nella costellazione dei Pesci e si dirigerà nella costellazione di Pegaso fino a solcare le stelle di Andromeda a fine marzo quando lascerà i nostri cieli. Arriverà al perielio,( cioè la distanza minima dal Sole) in questo caso 45 milioni di Km, si prevede il 10 marzo. Due giorni dopo, la cometa si troverà vicinissima a una sottile falce di luna crescente, dipingendo un quadretto davvero spettacolare. Anche se visibile ad occhio nudo, il modo migliore per godere dell’incanto, è munirsi di un binocolo, così da apprezzarne ogni dettaglio: si riuscirà a distinguere bene il nucleo avvolto dalla lunga chioma (120.000 km) e la coda, molto più estesa, che potrebbe apparire grande il doppio della luna piena(agli antipodi e in Sud America , dove è visibile da gennaio, la Pan-Starrs ha già esibito una maestosa coda con le doppie punte).
Consigli fotografici per riuscire ad immortalare il momento?
Dal momento che la Pan-Starrs si troverà molto bassa sull’orizzonte, bisognerà raggiungere un posto con la visuale libera ad ovest. Per ottenere buone immagini, con qualsiasi apparecchio, occorre un cavalletto e un cavo flessibile o telecomando per attivare lo scatto, in modo da minimizzare le vibrazioni. In alternativa, va bene un fermo piano d’appoggio su cui posare la macchina predisponendo l’autoscatto. A causa della rotazione della volta celeste, il tempo di esposizione non dovrà superare i 5”, con il diaframma aperto al massimo (da f/3.5 in giù) e sensibilità ISO dai 400 ai 1600. Purtroppo, il mosso dovuto a questo effetto sarà tanto più evidente quanto più si zooma sulla cometa, a meno di non avere obiettivi telescopici luminosissimi (e costosi). Il consiglio è sperimentare il maggior numero delle combinazioni sopracitate a disposizione della fotocamera (reflex, compatta o ibrida che sia), visionando subito le foto sullo schermo del PC o tablet (meglio del piccolo retro display della macchina) per trovare il settaggio più adatto alla luminosità, condizioni meteo e caratteristiche del luogo. (foto di repertorio)
Annamaria Milici