La Stampa della Sera del 26 e 27 Agosto 1931 dava notizia di un grave incendio scoppiato a Santo Stefano in Aspromonte. Senza indugio i pompieri erano partiti da Reggio di Calabria e anche il Prefetto della città della Fata Morgana aveva raggiunto il luogo dell’incendio. Il 27 Agosto 1931 La Stampa dava notizie più precise. L’incendio era partito, alle due di notte, da alcune balle di fieno custodite in una casa e presto era dilagato nelle case vicine. Subito da Reggio erano partiti due nuclei di pompieri con autopompe e un carro attrezzato.
Vista la gravità dell’incendio: alle cinque erano partiti altri due carri. Domate le fiamme: centocinquanta famiglie erano rimaste senza casa. Nessuna vittima. Solo un ferito di 70 anni: due costole fratturate.
Il Prefetto destinò una somma di 10.000 lire per i primi soccorsi e ricoverò nelle case popolari alcune famiglie; facendo erigere delle tende per le altre. Inoltre, prese accordi con la colonia montana Leopoldo Franchetti per distribuire cento razioni al giorno alle famiglie danneggiate. Anche il Pontefice Pio XI, avvertito da un telegramma dell’Arcivescovo Carmelo Pujia, inviò una somma di denaro con una lettera di elogi nei confronti dell’Arcivescovo per essersi recato subito a Santo Stefano in Aspromonte.
Tonino Nocera