Calabria, 23/08/2021 – “Estate da dimenticare per la sanità in Calabria che ha visto riempire le cronache locali ed i TG Regionali di casi di ogni tipo, dalle attese interminabili per una visita, a reparti ospedalieri chiusi, a CUP chiusi per ferie senza preavviso, fino a servizi essenziali e vitali sospesi per mancanza di personale”.
E’ quello che scrive il Commissario Regionale dell’U.Di.Con. Calabria, Nico Iamundo – in una nota stampa.
“Episodi che i cittadini faticano a contestualizzare nella propria Regione, anche se abituati fino a poco tempo fa a quella che veniva definita ‘non adeguata’ nel contesto della sanità pubblica, ma ora sembra si sia toccato il fondo. Adesso – scrive Nico Iamundo – basta aprire i giornali per leggere di storie di disservizi, che poi rimbalzano sui social network e diventano virali in pochi minuti. Si scopre spesso così, leggendo i commenti della gente comune, cioè di quelli che continuano a pagare le tasse e non si vedono diminuire di un euro il costo dei servizi, quello che succede nei vari Pronto Soccorso o nei call center, dove utenti attendono settimane o vengono rimbalzati per mesi in attesa di una visita.
Si evidenziano i problemi di un sistema senza programmazione, con servizi smembrati, non esiste alcuna possibilità di garanzia per i livelli essenziali per l’assistenza sanitaria, visto che le ambulanze sono senza un medico a bordo e si cercano disperatamente professionisti disponibili allo svolgimento delle loro prestazioni. In tutte le provincie Calabresi – conclude Nico Iamundo – sono più che evidenti le inadeguatezze e le insufficienze strutturali ed organizzative, dai Centri Dialisi ai CUP, dal Pronto Soccorso alle Ambulanze. Dalla carenza di personale alla vetustà degli immobili e dei macchinari. Come U.Di.Con. prima, e come cittadini poi, non possiamo più accettare risposte politiche, servono risposte concrete e tangibili; troviamo corretto che i responsabili Provinciali e Regionali incontrino a breve i sindaci, i rappresentanti sindacali e quelli dei cittadini. Dal canto nostro abbiamo molte volte chiesto che venga istituito un tavolo di lavoro unitario attorno al quale vengano individuate e risolte le varie inefficienze delle strutture territoriali e dei servizi carenti”.