È stato uno spettacolo da togliere il fiato quello che si è presentato davanti agli occhi di un gruppo di leccesi nelle acque del Canale d’Otranto quando un gruppo di Grampi (Grampus griseus) curiosi hanno circondato la loro barca. «Eravamo in mare con il gommone di rientro dalle isole greche più prossime alle coste italiane, ha commentato uno dei testimoni quando, al largo di Otranto si è spalancato ai nostri occhi uno spettacolo naturale incredibile. Decine di Grampi, anno circondato completamente la nostra imbarcazione come per scortarci. Nella nostra navigazione ci hanno accompagnato quasi giocando con le loro piroette e lo sfiorare più volte il natante: insomma, un susseguirsi di emozioni, che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” il nostro mare riesce a dare a chi naviga le nostre coste. Questo ci dovrebbe portare a continuare a tutelare il nostro territorio per continuare a vedere spettacoli incredibili come quello descritto oggi, al contrario, potrebbe essere destinato a sparire progressivamente se a prendere il sopravvento saranno le lobby che negli ultimi anni continuano ad aggredire, senza scrupoli il nostro stupendo MARE. Tuttavia l’avvistamento di un branco di almeno una decina di individui lascia ben sperare sul ritorno di questa singolare specie di delfino. Ma non bisogna abbassare la guardia perché i cetacei sono molto sensibili a diverse azioni antropiche come l’inquinamento acustico, il traffico marittimo che determina collisioni e genera stress nelle popolazioni, la diminuzione delle prede naturali, la plastica e altri materiali e sostanze tossiche e inquinanti e, in generale, i cambiamenti climatici. Il grampo, è un cetaceo appartenente alla famiglia Delphinidae e rapprresenta l’unica specie del genere Grampus. Può raggiungere una lunghezza di 4 metri e un peso di 500–600 kg. Il grampo, infatti, oltre a essere un po’ più grande del “cugino” tursiope e a non avere un rostro pronunciato, ha una pelle che “sbianca” con l’età. Gli individui nascono scuri, ma in seguito a graffi e cicatrici che si procurano interagendo tra di loro, o in altri modi, si depigmentano così gli individui adulti risultano grigi striati o addirittura quasi bianchi. Inoltre hanno un singolare comportamento che in mare li rende difficilmente confondibili con altre specie: restando “a testa in giù” nell’acqua col peduncolo caudale fuori dalla superficie.
Comunicato Stampa – “Sportello dei Diritti”
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