Covid. Bassetti: Protocollo discoteche per settore crocefisso

Puntato il dito contro movida, ma terza ondata da scuole e trasporti

(DIRE) Roma, 17 Mag. – “Stiamo permettendo al settore dell’intrattenimento, che e’ stato crocifisso per tanto tempo durante la pandemia, di ripartire in sicurezza”. Lo dichiara alla Dire, Matteo Bassetti, primario della clinica per le malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, a proposito del protocollo per le discoteche approntato dall’associazione delle imprese dell’intrattenimento Silb-Fipe. Bassetti, che il protocollo lo ha sottoscritto insieme al virologo e assessore alla sanita’ pugliese Pierluigi Lopalco e al primario di malattie infettive di Palermo, Antonio Cascio, spiega alla Dire da dove trae origine l’iniziativa: “abbiamo osservato e appreso cio’ che hanno fatto alcuni Paesi europei, piu’ evoluti a livello turistico e nell’organizzazione dei grandi eventi, prima di noi: Spagna, Olanda, Inghilterra, Grecia. Abbiamo quindi mutuato i loro protocolli sanitari per gli eventi Covid-free e li abbiamo fatti nostri. Permettendo cosi’ al settore dell’intrattenimento di ripartire in sicurezza, dopo che e’ stato crocifisso per tanto tempo”. E non sono state le discoteche ad essere le responsabili della seconda ondata, la scorsa estate, spiega Bassetti ma “le scuole e i trasporti, ed e’ quindi l’ora di finirla di crocifiggere i giovani e chi si diverte. In questo Paese abbiamo creato guelfi e ghibellini su tutto. I giovani sono coloro che hanno pagato lo scotto piu’ grosso, dopo i tanti anziani e non solo, che sono deceduti. Un ristoro restituira’ al ristoratore parte dei denari persi – sottolinea Bassetti – ma nessuno potra’ restituire in quasi 15 mesi cio’ che hanno perso questi ragazzi. Per questo motivo, un protocollo per le riaperture sperimentali dei locali il prossimo 5 giugno, due o tre locali, credo che sia giusto e potra’ mettere ordine in una materia che fino ad oggi e’ stata gestita in modo disordinato”. “E’ stato puntato il dito contro la movida, colpevolizzando i giovani, creando un muro contro muro, ma non e’ cosi’ che si ottiene il senso di responsabilita’. Semmai – puntualizza il primario del San Martino di Genova – dare delle misure di sicurezza e, un domani, con le vaccinazioni che riguarderanno i piu’ giovani”. (Org/ Dire) 16:35 17-05-21

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