(DIRE) Roma, 14 Apr. – “Autorizzare le imprese di acconciatura ed estetica ad aprire nelle zone rosse, massima determinazione nella lotta all’abusivismo dilagante, aumentare le risorse per i contributi a fondo perduto e rivedere i criteri di assegnazione per evitare discriminazioni. Sono le richieste presentate al ministro per gli Affari regionali e autonomie, Mariastella Gelmini, da una delegazione delle imprese del settore aderenti a Cna, Confartigianato e Casartigiani, insieme alla simbolica consegna delle 50mila firme raccolte con una petizione promossa per sollecitare l’intervento del Governo a favore di un comparto che conta oltre 150mila imprese e piu’ di 300mila addetti”. E’ quanto si legge in un comunicato. Poi: “Le imprese del settore hanno sempre assicurato la rigorosa osservanza dei protocolli igienico-sanitari e non e’ un caso che saloni di acconciatura e centri estetici non abbiano rappresentato fonte di contagio. L’organizzazione e le modalita’ di svolgimento dei servizi di acconciatura ed estetica, inoltre, in virtu’ del sistema di prenotazione adottato, non provocano assembramenti. La chiusura delle attivita’ in zona rossa alimenta la piaga dell’abusivismo generando gravi danni economici alle imprese regolari gia’ stremate dalla crisi e favorendo la diffusione dei contagi in quanto sono ignorati i protocolli e le misure di sicurezza”. Infine: “Le confederazioni inoltre chiedono al governo di modificare i criteri previsti nel decreto sostegni per l’erogazione dei contributi a fondo perduto. Dall’analisi sulla contabilita’ delle imprese associate emerge che il 94% delle attivita’ di acconciatura ed estetica ha accusato l’anno scorso una perdita media del fatturato del 25%. Con la soglia del 30% del calo dei ricavi soltanto 28 imprese su 100 potranno accedere al contributo, una evidente discriminazione nei confronti di migliaia di imprese. Ampliare la platea dei beneficiari e incrementare la dotazione di risorse per gli indennizzi rappresentano l’unica risposta allo stato di incertezza e di malessere delle imprese e per scongiurare la condanna a morte di molte attivita’”. (Com/Anb/ Dire) 12:26 14-04-21