“Il grave episodio vandalico che ha causato la distruzione della stele dedicata a Massimo Mazzetto, il cestista della Viola Basket venuto a mancare a causa di una caduta accidentale, assume contorni ancora più amari ed inquietanti. A distruggere la stele infatti, secondo le indagini condotte dagli uomini della Polizia Locale, sarebbero stati dei ragazzini, tutti minorenni. Una circostanza gravissima che ci fa riflettere su quanto sia necessario ed importante agire con urgenza sull’educazione al rispetto della cosa pubblica e dei beni comuni, sostenendo il senso civico e la crescita morale e civile di giovani e giovanissimi della nostra città”. È quanto affermano in una nota congiunta il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e l’assessore alla Polizia Municipale Paolo Brunetti.
“Doveroso è il plauso da parte nostra e dall’intera Amministrazione agli uomini della Polizia Locale reggina che nel giro di pochi giorni sono riusciti ad individuare, grazie soprattutto all’analisi delle immagini delle videocamere di sorveglianza, i giovani responsabili dell’accaduto. Si tratta di ragazzini, tutti di età compresa tra i dodici e i sedici anni, che si sono accaniti per ben due volte nella stessa giornata sulla stele dedicata a Mazzetto. Un episodio che fa riflettere e che lascia l’amaro in bocca soprattutto considerando l’età dei ragazzi”.
“Nei giorni scorsi – prosegue la nota – insieme all’Assessora Giuggi Palmenta, che ha immediatamente organizzato un incontro per chiamare in causa tutto il mondo del basket reggino, ci siamo attivati con l’obiettivo di ricostruire la stele per poterla riposizionare nello stesso luogo o in uno spazio adiacente il palazzetto di Botteghelle. È un segnale importante ma da solo non può bastare. Alla luce dei fatti e delle circostanze, crediamo sia fondamentale agire sui giovani, sui bambini e sui ragazzi della nostra città, chiamandoli in causa direttamente e promuovendo i valori sani del rispetto e dell’amore per la cosa pubblica, che poi sono alla base della convivenza civile ma anche delle regole dello sport. In questo senso – concludono – speriamo che questi ragazzi abbiano la possibilità di capire chi era Massimo Mazzetto, cosa rappresenta per la nostra città, e quanto è grave il gesto che loro hanno fatto distruggendo la sua stele”.