Azione collettiva notificata a Presidenza Consiglio per i ristori
(DIRE) Firenze, 24 Feb. – I ristoratori citano in giudizio la presidenza del Consiglio dei ministri. L’azione collettiva e’ promossa dal gruppo Tni-Ristoratori Toscana, scesi a Roma dove da lunedi’ sono impegnati in un presidio a oltranza davanti a Montecitorio. “Ora basta, vogliamo indennizzi proporzionali alle perdite subite”, sottolineano. Gli imprenditori “non ci stanno e hanno deciso di passare alle vie legali con un’azione collettiva contro il governo per i danni causati dal lockdown e anche per opporsi alle decisioni che limitano la liberta’ di impresa, decisioni messe in atto tramite i dpcm”, aggiungono. Si tratta, quindi, di “un’azione collettiva, notificata il 22 febbraio, promossa da circa cento titolari di ristoratori, bar, pizzerie ed esercizi di somministrazione”. Le parti che hanno promosso il giudizio, spiegano i legali del gruppo, gli avvocati Gaetano Viciconte e Fabio Cappelletti, entrambi del foro di Firenze, “contestano la mancata attribuzione di un risarcimento o comunque di un congruo indennizzo in conseguenza del pregiudizio economico derivante dalle pesanti limitazioni subite nell’esercizio delle proprie attivita’ imprenditoriali. Pertanto, evidenziano nel giudizio la palese inadeguatezza dei cosiddetti ristori, rivendicando il diritto alla conservazione dell’integrita’ delle loro aziende”. Gli aiuti, interviene il portavoce Pasquale Naccari, sono stati “briciole fino a ora. Coprono al massimo il 4% del fatturato mensile. Siamo stanchi delle promesse, vogliamo fatti. Non ce ne andremo da piazza Montecitorio fino a che non partira’ il primo bonifico del bonus filiera e avremo la certezza dei ristori quinquies”. (Dig/ Dire) 11:53 24-02-21