Le pattuglie delle Volanti dei Commissariati di P.S. di Taurianova e Polistena, in servizio di controllo del territorio a Cinquefrondi, hanno svolto un controllo presso l’abitazione di un 23enne, in regime di arresti domiciliari. Il giovane ha reagito violentemente al controllo posto in essere dagli Agenti della Polizia di Stato, rivolgendo loro pesanti insulti e minacce, scagliandogli contro una sedia e intraprendendo una colluttazione. Gli operatori sono riusciti ad immobilizzarlo, ma la resistenza attiva del ragazzo si è protratta anche dopo l’arresto, causando il danneggiamento dell’autovettura di servizio, ed è stato tratto in arresto per i reati di violenza, resistenza, minaccia, oltraggio a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato. In sede di rito direttissimo l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto, ed il ragazzo è stato posto agli arresti domiciliari. Inoltre il fratello 21enne dell’arrestato è stato denunciato per il reato di favoreggiamento personale alla resistenza a pubblico ufficiale, per aver supportato la violenta azione delittuosa commessa. La tempestività d’intervento degli Agenti del Commissariato di Taurianova è stata determinante anche in occasione di un danneggiamento aggravato, commesso da un sessantunenne, arrestato in flagranza di reato.
Due coniugi residenti in quel comune hanno richiesto aiuto alla locale Sala Operativa, segnalando che un vicino di casa stava danneggiando il portone d’ingresso condominiale e che aveva proferito nei loro confronti minacce di morte, tenendo tra le mani un filo a piombo. Quando la pattuglia è giunta sul posto, l’uomo si era allontanato, ma è stato rintracciato poco lontano dagli Agenti che, ad esito della perquisizione personale effettuata, hanno rinvenuto lo strumento con cui aveva minacciato i segnalanti. Il soggetto è stato pertanto tratto in arresto per danneggiamento aggravato, e denunciato per minaccia aggravata e porto di oggetti atti ad offendere. L’autorità Giudiziaria, convalidando l’arresto, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Comunicato Stampa – Questura di Reggio Calabria