Calabria, 09/12/2020 – “L’odissea dei pazienti nefropatici e dializzati, tra disagi evidenti di varia natura e rimborsi spettanti e non erogati non ha ancora trovato una soluzione adeguata dai competenti organi – scrive in una nota il Commissario Regionale dell’U.Di.Con. Calabria, Nico Iamundo – le grandi distanze che caratterizzano tantissime Comunità del territorio dai Centri Dialisi, molto spesso non collegate da servizi pubblici di trasporto, costringono tanti soggetti sottoposti ad emodialisi a recarsi con propri mezzi che, oltre a sostenerne le spese, in molti casi mettono a repentaglio ulteriormente la propria ed altrui salute in quanto, non accompagnati, sono costretti a viaggiare da soli. Se a questo si aggiunge che i rimborsi spettanti non vengono erogati, è del tutto evidente che questi fatti incidono pesantemente sulla qualità della vita dei cittadini e vanno a ledere un principio fondamentale che è quello del diritto alla salute. I racconti di alcuni pazienti, che giornalmente raccogliamo, tra speranze e voglia di lottare vengono aggravate dall’incertezza del futuro dei soggetti interessati. Racconti di cittadini allo stremo ed inascoltati da molto tempo dai vertici sanitari calabresi. Il grido di allarme – continua Iamundo – in larga parte inascoltato dal management sanitario che si è succeduto negli anni, lo avevamo lanciato già ad ottobre 2018 sottolineando le tante criticità ed i tanti disagi a cui erano sottoposti i pazienti, rischia di diventare ben presto un grido di dolore. Purtroppo si deve prendere atto che la regione Calabria si è mossa esattamente come da decenni: senza un minimo di pianificazione oculata, senza tempestività e l’odissea dei pazienti dializzati, lasciati in balia delle disfunzioni della sanità e che, per fortuna, trovano conforto nella grande ed ammirevole professionalità di medici e personale sanitario, è rimasta inascoltata. Sollecitiamo quindi – conclude Iamundo – il rimborso delle spese viaggio e di quanto spettante ai pazienti dializzati, chiedendo di avere comunicazione scritta circa i provvedimenti che si intenderanno adottare. Ricordiamo al direttore generale facente funzioni che la dialisi è una terapia salvavita e il trasporto dei dializzati da casa al centro dialisi rientra tra le prestazioni sanitarie che il servizio sanitario nazionale e regionale devono garantire a tutti i pazienti in dialisi a completamento della terapia dialitica.”