Roma, 25/11/2020 – “In un momento storico così complicato per l’Italia e per tutto il settore commercio italiano trovo assurdo che venga a mancare nell’articolo 23 del ddl ciò che poneva una grande difesa ai prodotti del nostro territorio – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – lo stop per ciò che riguarda gli aiuti alle organizzazioni e ai consorzi che rappresentano la lotta all’Italian Sounding è una vera e propria follia. Il Governo deve chiarire soprattutto le motivazioni che hanno portato a questa assurda decisione, non basta adesso solo correre ai ripari e provare in qualche modo a tappare il buco. È necessario che vengano a galla i punti di una decisione così silenziosa da non fare neanche notizia. Perché tagliare addirittura la definizione delle pratiche di Italian Sounding come pratiche finalizzate alla presunta evocazione dell’origine italiana di prodotti? La lotta alla contraffazione è una delle nostre battaglie più datate – continua Nesci – e troviamo che questa mancanza sia del tutto inaccettabile, in particolar modo in un periodo di emergenza totale come quello che stiamo vivendo oggi. Oltre l’emergenza sanitaria infatti non possiamo dimenticare il lato economico di una medaglia che rischia di pesare al collo del settore food già particolarmente schiacciato, ed il timore è che questa medaglia sia fatta di tutto fuorché d’oro. Il Governo – conclude Nesci – non solo deve porre immediatamente rimedio a questo clamoroso abbaglio, ma deve rendere note al più presto le motivazioni che hanno portato a scartare dall’articolo 23 del ddl uno degli elementi cardini della lotta alla contraffazione in Italia”.