In questi giorni si parla tanto della sanità calabrese, domina nei talk-show l’hashtag Calabria, dopo le incredibili vicende del commissario governativo protagonista di dichiarazioni discutibili e della situazione attuale. Per non parlare del toto nomine del suo successore, una vera boutade con la rinuncia dell’ultima ora del prof Gaudio. Occorre quindi fare un po’ di chiarezza ed un minimo excursus storico della vicenda, tornando indietro almeno di 15 anni.
Nel tavolo tecnico di verifica tenutosi presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze il 19 Marzo 2009, presente anche l’advisor K.P.M.G., è stato determinato un disavanzo del sistema sanitario regionale, per l’annualità 2008, pari complessivamente ad euro 322,685 Mln, ciò è quanto si legge sul sito ufficiale della Regione Calabria (le risultanze del tavolo tecnico di verifica del 19 Marzo 2009) ai tempi a “guida” del Governatore di Centrosinistra Agazio Loiero dal 2005 al 2010. Insomma, l’era nefasta della sanità calabrese è remota, probabilmente i debiti si sono accumulati ad ogni mandato precedente, come normalmente è avvenuto in molte regioni del Meridione.
Il dato che spaventa di più di quel periodo è però relativo all’indebitamento del settore sanitario. Come si legge chiaramente nell’immagine qui a lato, che riguarda gli indicatori economici, il debito pregresso 2007 e ante fu certificato in 1.441 milioni di euro. A porre un rimedio ai conti a dir poco dissestati del sistema sanitario regionale, peraltro in un momento delicato del Paese si era sotto il Governo Monti (premier tecnico che chiedeva agli italiani “lacrime e sangue”) fu Giuseppe Scopelliti. Governatore reggino in carica dal 2010 al 2014 poi decaduto. Durante la sua governance fu anche Commissario per il piano di rientro dal deficit sanitario. La Regione riuscì ad individuare nel 2012 le risorse economiche per la copertura di quel debito incredibile e nello specifico (fig.1): l’accesso di liquidità (un mutuo) di 428 mln di €; le spettanze disponibili (risorse SSR 2007 e ante) dal MEF di 325 mln di €; richiesta di utilizzo dei Fondi FAS per 688 mln di €. Nel piano di “ristrutturazione” dell’Amministrazione Scopelliti erano anche previsti: Riorganizzazione della rete d’assistenza Ospedaliera; Riduzione del Tasso d’Ospedalizzazione; Assistenza Farmaceutica.
All’epoca si agì anche sul disavanzo che in base ai documenti ufficiali relativi agli anni 2010-2013 descrivevano così la situazione della sanità in Calabria: “Al 31 Dicembre 2013 la Regione presenta un disavanzo sanitario di circa 31 milioni di euro e risulta in equilibrio di bilancio con una riduzione di spesa pari a 232 milioni di euro dal 2009. È la prima volta che accade rispetto a quanto accaduto in passato. Tutto questo è motivo di grande soddisfazione perché siamo partiti dal 2009 con un disavanzo di 263 milioni e, dall’inizio del Piano di rientro (2010), la riduzione della perdita annua di esercizio è stata pari all’88%”. Quanto riassunto era l’esito del tavolo di verifica ministeriale (tavolo Massicci) durante cui fu verificato l’esito dei tre anni del Piano di rientro: risultato economico 2013 pari a -31 milioni di euro (riduzione di ca. 232 Mln/€ dal 2009); risultato finanziario positivo con un avanzo di circa 78 milioni di euro al 31/12/2013 (109 mln/€ fiscalità – 31 mln/€ risultato economico); residuo finanziario di 43 milioni di euro da destinare ad altre attività.
Il Tavolo Adduce ha invece valutato recentemente che ammonta a circa 160,6 milioni di euro il disavanzo complessivo del settore sanità in Calabria. La cifra, valutata dal tavolo interministeriale è il frutto di due diversi commissari (Scura e Cotticelli) che si sono succeduti dopo l’era Scopelliti, esattamente sotto l’amministrazione del Governatore Mario Oliverio (CSX). Quindi uno scostamento dall’ultimo dato certificato prima dell’avvento commissariale di circa 129 mln di € dovuto presumibilmente ad incapacità gestionale e ad un sistema che non si è voluto ammodernare. Ma a chi giova questa situazione? Ai calabresi non di sicuro che ormai da anni ricorrono per le cure più serie alle regioni del Nord. Perchè la Calabria non può avere un serio e capace figlio della sua terra, che se ne occupi? L’imposizione da Roma non ha già fatto troppi e tanti danni sulla pelle delle persone? Speriamo che chi di dovere si renda conto e che logiche di partito, almeno per questa volta, vengano lasciate al di fuori del settore sanità. Il Ministro Speranza ha delle pesanti corresponsabilità politiche per quanto sta accadendo in Calabria.
i documenti completi (in formato pdf) sono scaricabili ai link appena sotto:
Il Servizio Sanitario Regionale. I risultati 2010-2013
Indicatori SSR Regione Calabria