Da Reggio a Firenze, passando per Parma. L’arte di Antonio Federico incanta e conquista l’Italia

di Giorgio Neri –  Immagini che ‘parlano’ quelle di Antonio Federico, fumettista, vignettista e artista reggino, insegnante di discipline artistiche al Liceo Artistico “Umberto Brunelleschi” di Prato. Questa estate, Antonio Federico è stato tra i protagonisti del Festival della Parola di Parma, quest’anno dedicato a Federico Fellini, nel centenario dalla nascita, dopo le edizioni dedicate Luigi Tenco e Giorgio Gaber. E lo sarà anche il prossimo anno, con l’incarico ufficiale di disegnare la locandina 2021 del Festival. E l’argomento pandemia non poteva mancare negli eventi di quest’anno, come appunto il Festival di Parma dove Antonio Federico è stato invitato come ospite, grazie a tre opere da lui realizzate proprio sul tema dell’emergenza coronavirus. Tre disegni, la prima delle quali racconta e illustra il grande impegno di medici e infermieri nella lotta impari al propagarsi del coronavirus, affrescata nel volto di un operatore sanitario dallo sguardo dolce e rassicurante. La vulnerabilità di molti anziani, i tanti, anzi troppi vecchi deceduti in ospedale, lontano dagli affetti e senza una parola di conforto, come quella di un nonno, in fin di vita, immaginato da Federico nell’estremo bisogno di abbracciare il suo nipotino. Ed infine, l’immagine che più di tutte ha contrassegnato il 2020, la preghiera per il mondo, di Papa Francesco, solitario davanti al Crocefisso, in una piazza San Pietro deserta. Opere che tracciano la scelta fatta da qualche anno da Antonio Federico, che ha iniziato ad occuparsi di ragazzi affetti da gravi patologie, in cui il disegno, l’immagine, diventano cura, rifugio e spinta motivazionale per tanti giovani. Tre opere, messe all’asta da Antonio Federico e notate dagli organizzatori del Festival della Parola di Parma che le ha acquistate. Poi, la decisione di donarle a tre istituzioni simbolo dell’impegno contro il coronavirus. Opere che sono state consegnate dallo stesso Antonio Federico, sul palco del Festival, presso il Centro Giovani Federale di Parma. Disegni che da qualche settimana, sono parte della clinica pediatrica, della clinica geriatrica e dell’Ausl di Parma.

Alla Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria è andata la raffigurazione dell’operatore sanitario, per il servizio, di tele-consulto e tele-medicina per i bambini affetti da malattie rare, svolto durante il lockdown. La tenera immagine del ‘nonno’ che cerca il proprio nipotino come ultimo gesto d’affetto, dal titolo ‘Non erano solo vecchi’, arreda la Clinica Geriatrica dello stesso ospedale parmigiano. A prima vista provoca un impatto forte in chi la guarda. Ma i tanti anziani morti erano ‘vita utile’, genitori e nonni ancora preziosi e utili per chi aveva la fortuna di averli vicini.

Infine, l’immagine toccante di Papa Francesco, donata all’Ausl di Parma. Per ricordare a chi è impegnato nella battaglia contro il coronavirus, che c’è il sostegno e la preghiera del Santo Padre nel chiedere aiuto al Signore. Il Festival della Parola è un importante momento di cultura per la città di Parma e l’arte di Antonio Federico è riuscita a far breccia e far vibrare le corde degli organizzatori. “L’arte – aveva dichiarato nell’occasione Manlio Maggio, ideatore e curatore del Festival della Parola – è un mezzo molto potente per raccontare le emozioni che diventano protagoniste e veicolano il messaggio. In un momento storico come questo non potevamo non riconoscere e dare ampio spazio a quella che può essere definita ‘l’arte del bene’, ovvero quella capacità che tutti gli operatori sanitari, dai medici agli infermieri, hanno sempre avuto e che ci è balzata agli occhi soprattutto nella lotta al coronavirus”.

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